lunedì 5 ottobre 2015

LA LUCE RESTA FUORI

                                                                  
Tinte di cielo nella stanza quieta
odi tortore...allunghi già la  mano,
stringi il lenzuolo ma non v'è nessuno

sotto questo velo che ha coperto
amore, delusione, gioie rimpianti,
tutti sono finiti e ormai scomparsi

dietro un sorriso che appare
Il sonno tarda a chiudere le ciglia,;
lasciare fuori il mondo circostante


e ascoltare le  tortore tubare
sui fili della luce, sulle grondaie
dove s'alza il sole e strie di luce

illuminano muri, disegnan ali,
rifrangon voli ove rivedi
passare ad uno ad uno i tuoi segreti

ma alfine cedi. La luce resta fuori. 
Resta coi desideri che non cerchi,
con le promesse che or non han valore

in questo mondo squallido che ammira
solo le forme e non ha pudore.
Ammanta di gloria ogni tristo amore,

esalta chi consacra col suo aspetto
la mano che s'insinua nel tuo petto,
sfiorar lasciva ogni membro di pelle,

seguire i tuoi contorni e poi tornare
come fa sempre, le spalle a rivoltare.
Per lor non vi son tortore a tubare!

Nella stanza il sonno veglia con la luce,
un sorriso che nasce con il sogno
di chi l'amore invece ha concepito

come un sacro vincolo di cuori,
ardente, fedele e imperituro.
La luce che si veste di colori, resta fuori!

Sellia Marina, 6 Agosto, 2011



2 commenti:

  1. Azzo! ma si propriu brava Catarì.

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    1. Solo tu Saverio potevi fare un commento così…malgrado….l'anonimo…Un abbraccio

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