lunedì 12 giugno 2023

SENZA TERRA

Come Asvero

Calpesta terra il cadenzato passo
ed ogni sasso rotola e sbadiglia
fra pietre di torrente e una conchiglia.

Ogni monte fu amico, ogni morena
scivolò più a valle, sospesa nell’attesa
ove posare più sicuro il passo.

Ogni duna a me parve collina,
vicina al cielo, lembo degli eroi,
ogni granel di sabbia mi fu patria

sparsa di rovi e petali ogni calle,
deserta di viandanti ma ogni via
ancor non era mai la terra mia.

Ogni abisso del mare navigai
ascosi mostri fermi come il tempo
che non cancella mai i tuoi ricordi,
nella clessidra  non ti ritrovai…

vagai a lungo ma senza terra restai.

Sellia Marina, 16 Luglio 2017
Rassegna D'Arte e Letteratura- Omaggio alla Città Storica di Cortona
1° Premio Poesia

3 commenti:

  1. Un'avanzata silenziosa che fa rotolare i sassi che, per nulla attenti a quanto capita loro intorno, sono presi persino dalla noia e sbadigliano, non capendo minimamente quanto quel "cadenzato passo" porti con sé dolore segnando un percorso che segue i corsi dei fiumi fino a sfocare al mare. Bella l'immagine della duna che si trasforma in collina, ma non tanto per l'impotenza di attraversarla, piuttosto per raggiungere una beatitudine agognata. Efficace lo smarrimento descritto nel deserto rappresentato dalle vie vuote. Molto dolorosa la chiusa, quasi senza ipotesi di "salvezza" dell'animo che resterà senza l'agognata terra. Componimento molto piaciuto, anche per le scelte lessicali-sintattiche. Complimenti!

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  2. Grazie cara amica per questa tua analisi accurata. Un commento favorevole come sempre alle mie liriche. Grazie di cuore

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  3. Un abbraccio anche all'amico Mimmo Stirparo che così ha commentato questa mia poesia " Poesia capace di catturare anche il più distratto dei lettori. La forma snella, elegante, sinuosa e musicale, veicola infatti un contenuto di riflessione sull'esistenza che si dispiega in un canto ora malinconico, ora amaro e disincantato, ora nutrito di speranza, ma mai sentenzioso. Il lettore di fronte all'inesorabile scorrere del tempo, all'ineluttabile decadimento di tutte le cose amate, recupera la memoria e viaggia sui binari della delicata ed elegiaca rievocazione. Non hai bisogno di complimenti carissima Caterina!"

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