Quante volte seduta alla tua riva
col sole che sfiorava le mie guance
ho immaginato sotto la tua coltre
mostri, tesori, sinuose sirene
dondolarsi.
Ascolterò ancora mare, il tuo canto
quando il vento è inquieto sopra l’onde
e sentirò i sospiri della sera
mentre la luna t’inargenta con sua sfera.
E quando piangi mare ed urli
giunge come lamento la tua voce,
copre ogni altro rumore intorno
si fa silenzio grave, tace il vento.
Ma tu mi cullerai come sai fare
con la tua fresca acqua di ogni vita
seduta ad aspettare che ritorni
un’altra onda appesa alle mie dita.
( Da " Il Silenzio delle Onde")
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