Sempre
ti cercherò, nei battiti del cuore
di
questa terra che ancor langue, muore
per
un destino che non ha creato
ed
un futuro non previsto mai.
Ti
cercherò, fra palpiti di zolle
dove
l’aratro ormai non passa più
e
l’erba alle radici avvolge
lacrime
della luna quando stinge.
Ancor
ti cercherò, nella voce del mare
che
lamenta, dolore ai remi che più non s’inabissan
nell’onda,
il sole ancor l’indora,
l’inonda
ma piatta è l’acqua dove è più profonda.
Lassù
ti cercherò, fra stelle che si brucian
prima
d’esser lucciole nella notte
fiammelle
d’una via senza più scia,
lassù
mi perderò o troverò
un
po’ dell’anima mia.
Già titolo rapisce da quanto è "scenico" ... lo si rilegge e non si sa che aspettarsi dai versi. Poi a uno a uno li si legge e l'emozione diventa pura, tangibile e strofa dopo strofa si gode un indecifrabile pienezza di spirito. Non sono un critico d'arte, ma per me, questa è una delle più belle poesie che abbia mai letto! La trovo davvero splendida: emozionante, coinvolgente, bellissima anche nella scelta morfo-sintattica e lessicale! COMPLIMENTI SINCERI ALL'AUTRICE! Francesca
RispondiEliminaGrazie cara Francesca per questa tua visita e per il commento alla mia poesia, più che lusinghiero. Un tuo apprezzamento è sempre fonte di gratificazione, come sempre sai leggermi nell'anima.
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