Non conta il tempo, non contano le ore
che scorrono veloci e non v’è istante
per sollevare il capo o per guardare
se giunta è la notte oppure è giorno,
ma alacre chino al tuo bancone
forgiasti il metallo, ogni perla
trovava la sua sede, ogni topazio azzurro
portava un po’di mare chiuso nel forziere.
D’oltralpe era giunta la chiamata
forse, per devozione l’avevi immaginata
così vestita col suo manto d’oro
il viso addolorato e ancor sfregiato
da chi cercò rubarla dal suo altare,
un medico serviva per curarla
rimediare all’offesa ricevuta
e trovarono un orafo, oltremare!
Forgiò nuovi diademi alla Regina
restando ore chino sul crogiolo
a fondere l’oro, Ave Maria pregando,
ringraziando per l’invito ch’era giunto,
alla chiamata aveva sì risposto,
e a noi l’ha raccontato, emozionato,
grato per quel dono ricevuto
che dentro un libro ormai resta rinchiuso.
Ogni parola scritta è una preghiera,
un viaggio ch’è nell’anima celato.
La mente umana è labile, a volte oblia
I nuovi Diademi della Vergine di Czestochowa
sono divenuti un testo consacrato, consegnato
ab Aeterno alla Storia, Ave Maria.
Sellia Marina, 27 Maggio 2018
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