l’ultimo
forse, donato al tuo cielo
innalzato, stellato,
azzurro o ingrigito
ma
pur sempre l’unico che mi ha avvolto.
Sarà
forse un inno o un madrigale
che
nascerà impetuoso dentro il mare
quando
è tempesta o soffia il maestrale
o
lieve come innocente zefiro che m’accarezza
perché
da te, Madre, trae il mio canto
l’amor
che induce a rimirarti
nei
variegati boccioli che dispensi
nelle
spighe dorate che mi nutrono
nella
terra dove affondo le radici
e
per gli eroi che sulle nude cime
copri
di neve candida e non muore la memoria
Madre
della Storia, Tu, ultimo mio destino
m’accoglierai,
perdonerai ancora ogni ferita inferta
alle
tue forti cortecce, ogni goccia di nera pece
che
ha imbrattato i tuoi mari
continuerai
a nutrirmi, Madre, perché sei eterna.
Seravezza, 26 Novembre 2022-Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti-
Diploma d'onore con Menzione d'encomio.
Nessun commento:
Posta un commento
Se la mia poesia ti piace, commentala, se non ti piace…ignorala