Le verdi tue valli ti coprono i
fianchi
i freschi tuoi boschi ispirano canti,
fra aghi di pino e castagni albergano
ancora
le impronte di qualche cinghiale
e dell’uomo che trova i mirtilli
nascosti
tra felci, faggi e funghi porcini.
L’autunno che avanza riveste di luci
e colori
i tuoi viali, ogni foglia che cade e
calpesti
offre cibo a una terra ch’è amara...
Solo il suono attutito di gocce ti
svela
ove scorre il ruscello più ascoso,
nel suo andare disseta il cerbiatto
lambisce a ogni pianta radici
e vuol ricucir mentre vaga, antiche ferite
che il tempo non può
cancellare...
Sellia Marina, 20 Settembre 2012
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