Esile pare e come giunco sale
s’affaccia e sopra l’acque posa
l’incarnato talvolta quasi rosa
al sole che risplende, ma è diaccio il cuore
quando come
sposa
un velo tende sopra acque immote,
si dondola, fa cerchi con il vento
chiude a sera la corona, la protegge
dai raggi della luna che si specchia
entro la conca, invidiosa della sua bellezza.
E allor risplende, candido loto
che il destino vuole
far nascere da fondi limacciosi
e mentre sale, l’acqua che divide
purifica e non muore.
Sellia Marina, 26 Luglio 2014