Una luce argentata risplende nel
cielo turchino
appesa a quel velo che copre una
terra irredenta,
s’affaccia la luna a guardare chi
dentro il suo ventre
ora dorme, forse sogna o s’illude che
pace sia sempre.
Il nemico orgoglioso che avanza, innalza baldante bandiera,
alla spalla un fucile, non saluta e preciso un
colpo ti spara.
Steso guardi la luna che ride e non
vedi neppure l’amico
a te accanto, vicino ai tuoi piedi e ancor
pensi che lesta
dovea esser
tua mano, più chiaro lo sguardo nel buio,
più ascolto ad ogni rumore che il vento e il
silenzio trasporta
nel cuor della notte pietosa che accoglie
ogni passo
che scende la via. La tua mano ora
strappa
nell’ultimo anelito un filo d’erba...
Sei tornato alla terra!
Sellia Marina, 16 Novembre 2012