Avea
il gigante un cuore buono,
gli
uccisero la madre e allor giurò
“Avrò
vendetta un giorno” e come pietra
dentro
il petto il suo cuore diventò.
Occhi
dolci, di tutti egli era amico,
legna
intagliava ed i suoi campi arava,
forti
le braccia quando ti stringeva
ma
dentro una pietra lui portava.
Attese
anni, crebbero i suoi figli
donò
le terre e costruì dei ponti
rimase
sulla riva ad aspettare
il
nemico che ancor dovea arrivare.
Da
lungi alfine, un vecchio ormai canuto
s’avvicinò,
poggiava su un bastone
“Son
pronto, puoi sparar” gli disse prono
ed
al gigante in petto il cuor si sciolse
abbracciò
l’uomo e “Vai in pace” disse.
La
pietra come neve si dissolse
prese
respiro, si sentì più lieve
senza
quel peso dentro e l’armatura
che
appresso si portava ormai da anni
cadde
improvvisa, ritrovò il sorriso
pensando
a quanto tempo avea sprecato
inseguendo
senza pace una vendetta...
Consolò il gigante l’avere perdonato!
Sellia Marina, 7 Ottobre 2012
( Quadro di Caterina Rizzo)