e ad ogni offesa rinasci,
io
t’incontro ogni sera al tramonto
e
mi vesti di luci,
pulviscolo
di stelle distendi per me
mi
rivesti ed il passo leggero diventa
con
l’aurora maestosa che avanza
e
dispensa ogni chicco di grano
che
imbionda ogni piano,
risveglia
di verde il sopito trifoglio
su
ogni collina dove il mite asinello
trascina
il suo carco triturando
col
passo che segna lungo sentieri
mai
nuovi dove crescono liberi i rovi.
La
sorgente che scorre ti segue
tra
le fronde fin quasi alla valle
nel
mare poi giace, ogni ripida onda
l’accoglie,
inargenta la spuma che giace
sospirando
tra i sassi alla sponda,
Madre,
tu sei profonda!
Nelle
tue viscere il rosso cinabro conservi,
miniere
sfavillanti di luce che l’uomo
oblia,
solo l’artista, intento ai suoi
dipinti
usa e colora Mercurio sopra ali d’oro.
Or
son quieti i monti, nascondono il tesoro
e la verzura tra le querce e gli olmi
ricopre i tuoi fianchi
solo
sostegno alle ferite inferte
che
il tempo non ha lesinato
ma
tu non cedi Madre io son tornato
e ancor di latte mi nutri..
Sellia Marina, 11 Giugno 2023