Mattina di Novembre, fredda è l'aria e l'ora presta,
la nebbia copre ovunque la contrada
conti i passi, deserta ancor la strada
ma la campana dell'Assunta chiama
adagio, quasi a non svegliar chi dorme,
cammino dal tuo braccio trascinata, lesta,
tanti ci han salutato, finita è già la Messa
e il mezzo è pronto con i pochi averi e noi
sotto il telo con essi per cercare
di vedere nel viaggio un po' di cielo
quel giorno che ho lasciato Ombriano.
Ventisei novembre, tutto grigio intorno
troveremo all'arrivo forse il sole...
A te che vai, viaggiatore o pellegrino
puoi chiedere di Onesta, lì è rimasto il cuore.
Sellia Marina, 29 Aprile 2013
Spello, 3 Marzo 2024-Attestato di partecipazione a " Come le rondin, ritrovare il borgo perduto ",
Un misto di sentimenti, in questa splendida poesia. Sembra quasi che anche il tempo atmosferico, i rumori (per il rintocco delle campane), gli edifici possano percepire e condividere l'emozione umana. Molto piaciuta!
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