La capanna che accoglie la Famiglia
è ancora quella che posavi tu,
con pochi pastori ed i Re Magi
in processione, guidati dalla
stella
che in cielo brilla, ferma alla
capanna.
A sera il Rosario come in
chiesa
tutta la famiglia recitava
ora, qualche Ave dico, sola,
prima di addormentarmi nel mio
letto.
Natale è tornato un’altra volta
ma tu non ci sarai,
troppi posti son vuoti e la
tovaglia
reclama a gran voce altre
presenze,
vuote le stanze, quasi spoglio
il presepe.
Gli angeli al cielo volgon lo
sguardo,
muta preghiera sale
inargentando
i fili del mio albero di
Natale.
Durante le feste maggiore si sente la mancanza di chi è stato chiamato per primo in cielo, bisogna sorridere lo stesso per chi ci è rimasto accanto e non deve soffrire vedendoci tristi e ... per chi ci vede da lassù e gode di un nostro sorriso! Forte Caterina!!!
RispondiEliminaGrazie cara Alice, lo so che bisogna sorridere per chi ci sta accanto ed essere forti anche se non lo siamo …Grazie mia cara compagna
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