Quando
il silenzio mi risveglierà
troverò
un universo di parole
e
canterò ancora un’ode, Signore
e dirti
che in questa notte misteriosa
mentre
le stelle vagan scintillanti
ho
afferrato la coda a una cometa,
son
salita lassù a guardare il cielo,
è tanto
vasto che mi sono persa
tra vie
celesti e celesti cori.
La
terrà di lasù vedea, meschina,
s’udivan
spari, grida, canti e pianti
ma intenta
sempre ad ammucchiar tesori.
Saliva una spiral di fumo nero
che alle
porte del cielo si dissolse
e
scomparve come neve sciolta al sole
perché
nel regno ove stai non vi son porte
a cui bussare
per poter entrare
n’è un
orologio che scandisca l’ore…
È un
regno speciale il Tuo, Signore!
Sellia
Marina, 17 Dicembre 2012
(da "Il Silenzio delle Onde")
L'egoismo è malvagio più peste e uccide tremendamente l'umanità e la rende schiava, disumana,distante dalla realtà, l'uomo succube di averi si dimentica che alla fine del nostro tragitto andiamo con le tasche nude nello stesso modo come siamo venuti, ciao Caterina stammi bene. Carlo Romano
RispondiEliminaMi correggo più della peste che uccide. Carlo Romano
RispondiEliminaLe tue poesie son belle come preghiere...o viceversa!
RispondiEliminaTorno dopo un po qui da te a leggere un po di..."serenità"
Ciao a presto
Buon Natale
...se ti va passa da me