l’ultimo
gradino raggiunto, vicino a Dio
la
pace sosta, il cuore colma,
scende
l’oblio sui campi arati di miseria,
assolta
ogni virtù celata fra le ortiche,
rovi sanguinanti dietro la porta
bussano,
divelta una magnolia
carca
di fiori gravidi di pioggia.
Lacrimano
i vetri, cristalli come neve
sul
balcone, spoglia la strada dove attarda
un
ombrello che scaldar voleva al solleone.
Quante
visioni il pensiero crea!
Mai
paga la mente si disseta
a
questa fonte che poesia plasma
vagando
tra incudine e martello
cercando
dentro i nidi ora deserti
il
canto melodioso di un uccello
che
all’alba desta e sopra un fiore posa,
persa
la divisa che cingevi .
vuota
è la storia, ridatemi almeno la memoria
dei
giorni ormai fuggiti insieme all’ore
e
agli anni spesi accanto a un focolare
che
non ha più scintille e pieno il cuore
rimembra
volti felici intenti a dotte dispute,
conta
le assenze e ascolta,
canti
di bimbi e strilla dispettose
risuonano
nell’aria che mi abita,
son
qui, le sento vibrare ogni momento
così
sarà per sempre perché amo e sento…
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