L'alba sul mare di Sellia Marina |
In questa pagina, vorrei postare tutte le poesie che hanno come tema il mare o che comunque a lui si riferiscono. Il mare...già...questa distesa che non riesci mai ad abbracciare con lo sguardo, neppure quando il cielo è così sereno che le nuvole si specchiano dentro...e quando è agitato dal vento...che meraviglia e che paura quando le onde ti rincorrono e tu scappi veloce, t'inerpichi lontano dalla riva per trovare un posto più...sicuro...ma d'inverno...quando è agitato...la sua voce giunge fino alla mia finestra. Oramai sono 20' anni che l'ascolto...all'inizio avevo paura, mi metteva una sorta d'angoscia...anche perchè pochissime case erano abitate intorno alla mia...ma ora, prima di andare a dormire, spesso apro la finestra per ascoltarlo...e non sempre è...musica.
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Gettato ha il marinaio l’ancora
nelle calme acque che circondano la sua isola
cheta di speranze, l’isola piccina mai raggiunta
e sempre riscontrata nel sognare.
Tutto il cielo e tutto il mare ha negli occhi il marinaio
e nel cuore ei benedice l’ora
che solenne come un giuramento
l’accompagni alla sua verde dimora
nascosta fra l’argilla e i lauri profumati di salso.
La vela alla brezza tepida freme,
memore ancora dei venti e delle tempeste di ieri.
Il marinaio no, ei che sempre saldo sulla prua
teneva testa alle bufere,
ei che i falsi porti lasciò e sempre solingo
nell'aperto mare continuò l'andata,
Ora è giunto alla fine del suo viaggio
e il cuor gli trema per tanta fortuna:
La sua nave nel porto è arrivata.
Varese 26 Novembree 19 64
IN VIAGGIO
Ed ecco! Tranquilla sopra l’altra sponda,
quasi adagiata sopra l’onda
sotto il sole che calore infonde.
Case tra il verde scintillante brillano
e si specchiano nell’azzurro del mare.
Continua il viaggio al di qua dell’onda
mentre gabbiani candidi s'involano
e traghetti svaniscono verso l'altra sponda.
Messina, 12 Settembre 2008 ( Sul traghetto per il S.Tommaso )
ALBA
Un nome gentile a colei
che anticipa il sorger del sole.
Prepara la strada all’aurora
che incede impietosa
Prepara la strada all’aurora
che incede impietosa
in un cielo ancora ceruleo
risplenderà presto di luce
sull’acqua oramai inargentata
d’intesa con te che svanisci
sull’acqua oramai inargentata
d’intesa con te che svanisci
pian piano nel sole.
Ti nascondi, ti confondi fra i cirri
inseguiti da un vento scherzoso,
specchiati nell’onda che pare
ondeggiare e seguire quel volo.
Hai mai visto tu nascere l’alba
da una riva del mare in tempesta?
L’onda s’insegue mentre un’altra
s’avanza, scavalca, sovralza la prima
e la riva l’accoglie già esausta.
L’abbraccia, l’involve e nasconde
quel mare di pianto che scioglie ogni freno
all’onda ormai stanca.
Sellia Marina 7 FebbRaio 2009-( Dedicata alla Prof. Alba De Luca )
( La ritengo ancora oggi in assoluto, la più bella fra le mie poesie)
COME TI TENTA IL MARE
D’immenso azzurro ti circonda
nel quale sprofondar, seguendo l’onda,
un abbraccio che tenero t’ accoglie
senza voler far male.
Come ti tenta il mare!
Accarezza lieve i tuoi piedi
t’inoltri adagio nell’onda
che ti lambisce e lenta torna
a ribaciar la sponda.
Lasciarsi andare nell’immenso mare
nel blu profondo che cela e conserva
tutte le cose che ti son più care.
Come ti tenta il mare!
Sellia Marina, 18 Luglio 2009
COM’E' PAZIENTE IL MARE
Ascolta e mormora se ti vuol cullare,
vede e perdona quel che vuoi nascondere
alla sua riva puoi, ridere o piangere
guardare l’onda infrangersi e brillare sulla sponda
Ascolta il mare quando vuoi urlare
accoglie paziente ogni sospiro,
beve ogni lacrima e non conta
quelle che aggiungon gocce alla sua onda.
Sussurra il mare nelle notti scure,
scintilla l’acqua sotto il sol cocente
sempre t’accoglie nel suo abbraccio grande
l’acqua è alla gola, il mare è paziente
eppur ti sfida, quasi ridendo delle tue paure,
ti nasconde fra le onde che il vento solleva all’orizzonte,
dove col cielo l''acqua si confonde.
Com’ è paziente il mare! Amalo! Non farlo attendere.
Sellia Marina 12 Agosto 2010
DOVE L'ONDA PASSA
Dove l’onda passa,
un’altra presto arriva
tende le sue braccia, l’insegue, corre, l’afferra
come bambine intorno a una farfalla.
Brillano l'onde sotto il sol cocente,
Brillano l'onde sotto il sol cocente,
ridono quando infuria la tempesta
e il vento soffia, preme, le sospinge
verso la riva dove altra onda aspetta.
Sognano l’onde al lume della luna
sognano e cullano tutti quei tesori
che l’uomo agogna ma non sa trovare.
VIENI AL MIO MARE
Vieni lungo le spiagge del mio mare,
vieni ora e lasciati cullare,
vieni che l’onda aspetta, non temere,
c’è tanta acqua su cui navigare!.
Vieni, la sabbia qui è così sottile
che mollemente t’accarezza i piedi,
vieni il suo abbraccio è caldo perché il sole
tutta l’indora per fartela ammirare.
C’è un solo mare dove puoi venire,
solo una spiaggia in cui puoi approdare,
tu non cercarlo fra le pagine dei libri,
lo troverai soltanto dentro il cuore.
Dammi la mano non aver paura,
tramonta il sole e la notte è scura,
non indugiare ancora sulla sponda…
Vieni con me, arriva un’altra onda!
Sellia Marina 18 Agosto 2010
L'URLO DEL MARE
Non vi son parole nuove, ma novelli dannunziani
le potrebbero inventare, per descrivere coi versi
il rumor che vien dal mare, il fragore delle onde
che s’innalzano col vento, che si spingono alle sponde,
poiché il fiato dispettoso che le incalza, le allontana,
le travolge, le accavalla, nuovamente le avvicina
e non trovano riposo che alla riva ormai disciolte.
Bianca spuma che confina con un ciel poco distinto,
in un’alba che non sorge, nel tramonto che non giunge.
E’ il mio mar che forse piange, urla, imponente rugghia,
perché forse la sua brama di carpire, avvicinare,
di travolgere una preda, si è dissolta in bianca spuma.
Il suo grido non si ferma, è una tormenta
che diffonde lungo tutto il litorale.
Ma è un’orchestra musicale!
Sellia Marina 18 Febbraio 2011
(Ho tratto il convincimento di una persona che attinge alla poesia per dare sfogo alla follia (creatività) come accesso al mondo indifferenziato che viene prima della ragione perché è la ragione dei poeti che alimenta la ragione della poesia. Commento di Sergio Petrocchi)
ONDE
Quando scende la sera sopra il mare,
l’onde lucenti brillano alla riva,
calme, tranquille, quasi indifferenti
sotto la luna bianca che scintilla.
Dondolan piano come un’altalena
che sale in alto e verso il prato scende,
la volta stellata un po' le avvolge
come coperta sopra un letto grande.
Dormono l'onde al lume di Selene
che inargenta e illumina la riva,
dormono e sognan dolcemente
come dentro una culla fan le bimbe.
Onda che tace, onda lieve che si piega
al soffio di uno zefiro che sfiora
limpide acque addormentate e stanche
di quell’andare e tornare eternamente.
Sellia Marina, 14 Marzo 2011
calme, tranquille, quasi indifferenti
sotto la luna bianca che scintilla.
Dondolan piano come un’altalena
che sale in alto e verso il prato scende,
la volta stellata un po' le avvolge
come coperta sopra un letto grande.
Dormono l'onde al lume di Selene
che inargenta e illumina la riva,
dormono e sognan dolcemente
come dentro una culla fan le bimbe.
Onda che tace, onda lieve che si piega
al soffio di uno zefiro che sfiora
limpide acque addormentate e stanche
di quell’andare e tornare eternamente.
Sellia Marina, 14 Marzo 2011
CAMMINANDO SULL'ACQUA
Il vento scioglierà tutti i capelli,
e l’acqua giungerà fino ai ginocchi
bianca di spuma che discioglie i lacci
che volevan te, legata ai massi della riva
dove ancora implume t’affacciasti
per guardar se c'era gente lungo il molo.
Uno strano sole t'invadea la mente
tu si, guardavi e non vedevi niente,
solo dell’acqua il gorgoglio sentivi
come richiamo di una voce amica,
come sirena il cui canto lega
ogni destino a sé, prende ogni vita.
E l’acqua ti sfiorò dapprima i piedi
salendo piano, adagio, lungo i fianchi,
di nulla t’accorgevi e camminando
solo il vento potè udire il tuo bel canto
vedere il viso inebriato dalla luce,
sentire come bella è la tua voce.
E camminando sopra l’acque smosse
con le mani carezzavi ancora l’onde.
Sellia Marina, 16 Aprile 2011
è immerso nell’onda e il guardo giunge
fino all'orizzonte, per abbraciar la riva
dalla quale sentir le infinite voci del mare.
dalla quale sentir le infinite voci del mare.
e indora questa distesa d’acqua che vorresti
tutta esplorare in un solo istante,
e pensi, in questa pace silenziosa,
a quanti han solcato questo mare
alla ricerca degli infiniti tesori
che a pochi cede, se non cedi al mare,
ai tanti vascelli ed alle navi
liberate dall’ancora che alla riva tien legate.
Ora sull’onde scivolan leggere e lor son carche
di gente ch’è partita con l’ansia di scoprire
un mondo nuovo, di cambiare forse vita,
in tanti son rimasti, altri, neppur giunti alla mèta.
Senti quasi cantare i marinai, volti bruni
piegati a ogni fatica, svegli a notte fonda,
tornati quando la rete a bordo è ritirata.
Immagini che quando sarà notte,
v’è un grande luccichio sopra l’acque,
forse monete d’oro trasportate
da un galeone che non è mai giunto,
la luna guarda e si rispecchia in mare.
E nel profondo dove l’acqua è cheta,
s’agita nella sabbia e non lo vedi,
pavido mostro negli anfratti ascoso,
segue con gli occhi i movimenti, scruta,
afferra ratto e si ritrae fra l’alghe,
poi torna a vigilare sulla preda
e resta ancora immobile, in attesa.
Ma se è tempesta, credi che vi sia
un turbine che vuole scuoter l’acque,
scavalca le onde agitate e stanche
inquiete, come all’amo trascinate
dal vento che non le vuole mai placate.
Ma dolce è il mare quando alla sua riva
puoi sedere, ascoltar la voce
di chi è venuto qui a confidare ogni dolore,
ogni gioia, ogni sogno, ogni sospiro,
che il mare ascolta e a nessuno racconta.
Ogni lacrima con una brezza lieve
dalle guance ha asciugato, lenito le tue pene,
ti ha abbracciato quando alla sua acqua
ti sei affidato, t’ha accarezzato e a lungo
con te ha mormorato nel suo andare e tornar
placidamente, lambendo ad ogni attimo la riva,
correndoti incontro per rapirti all’onda
e poi lasciarti liber nuovamente
di ritrovarti dopo un'altra alba
seduto sulla sabbia ad ascoltare
dell’ultimo ch’è giunto alla sua sponda.
Lo ha consolato come suole fare
sussurrando a quel cuore come prece,
con la sua voce. La voce del mare non tradisce!
Sellia Marina 21 Maggio 2011
Sedendo alla tua riva nel passato
l'odore di salsedine spandevi
l'odore di salsedine spandevi
e a quel tempo, quanti mal guarivi.
Non solo quegli amori disperati
che tu hai visto nascere e cadere
come sassi lanciati dalla sponda
che riporti sempre insieme all'onda.
Ora quell'aria io, più non la sento,
le tue acque s'innalzano col vento
e penso allora che anche tu sei stanco
di quell'andare e tornare senza tempo
e riposar vorresti entro più grande oceano.
Sellia Marina 7 Luglio 2011
Tace il mare e l’onda quieta
adagia spuma sulla riva,
copre l’orme di un’impronta
che col sole lenta asciuga.
Sassi e sabbia che trascina
si confondon lentamente
dentro l’acqua cristallina
e dal fondo si rifrange
la conchiglia che s’imbriglia,
si nasconde e poi ritorna
come prima a scintillare
dentro l’acqua, dentro il mare.
Sellia Marina, 7 Dicembre 2011
( Naturalmente ne ho scritte molte altre al mare...ma non è che le posto tutte vero?)
LA LUNA SI DORME
Quando il mare a sera si tace
la luna s’affaccia e sorride,
si specchia nell’onda felice
con l’acqua argentata si fonde.
Si culla e pian pian s’addormenta
come i bimbi fan dentro la cuna
se una mamma dondola e canta
e col piede accompagna la veglia.
E la luna si dorme nel mare
sogna mondi che acqua le porti
sulle ciglia adombrate di sabbia
ove stan tutti i sogni sepolti.
Chiuderà ancora gli occhi nell’alba
ed ascosa starà fino a sera
ma se guardi la vedi ammiccare
questa dolce Selene al suo mare.
Sellia Marina, 8 Novembre 2012
Aspettiamo una raccolta dedicata esclusivamente alle voci del mare...
RispondiEliminaSono componimenti meravigliosi.
Maria S.
Cara Maria Antonietta…è vero ne ho dedicate tante al mare…una volta o l'altra dovrò decidermi a raccoglierle tutte insieme..Grazie per la tua visita
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