sabato 30 marzo 2024

Giochi di carte



Quando scese la sera sopra il mondo

non s’udì altro fragore che di tuono

sconvolto il cielo rovesciò le nubi

nascose il sole, ed era giorno pieno.

 Cavalli scalpitanti sopra i sassi

ruppero i ferri, sanguinavan lenti

gli zoccoli e il terreno bevve il sangue

l’avvolse, come fa l’aratro con le zolle.

 Non angeli a cantare ma ubriachi

di fiele intorno alla tua croce

giochi di carte a chi prima muore

su quell’altura… Il figlio del Creatore!

 Sellia Marina, 13 Maggio 2013

Dipinto di Luciano Perolini Artista di Ombriano-Crema 

 

venerdì 29 marzo 2024

Le radici dell'ulivo


Piangeva il figlio e supplicava "Eli"

e lui non ebbe pena d'ignorarlo

vederlo sanguinare e poi morire
sopra quel Tabor con due ladri accanto.

Non valsero preghiere supplicanti
digiuni nel deserto e tentazioni,
era già tutto scritto nel destino
che il Padre a lui aveva riservato.

Eppure era stato molto buono
aveva camminato e predicato
curando mali, moltiplicando pani
elargiti senza chieder nulla in cambio.

Anche a Lazzaro tolse le sue bende
lo trasse dal sepolcro ov'era messo
ma lui non ebbe aiuti e da se stesso
liberò la pietra ferma sull'ingresso.

Ma in quell'orto fu solo col dolore
gli amici dormivano e non videro
quante lacrime scesero dal viso...
E le radici dell'ulivo se ne intrisero!

 Sellia Marina, 5 Aprile 2012

 


giovedì 28 marzo 2024

PROFUGHE, NOI


Camminammo, arse dal sole ardente
a capo chino, sotto pioggia battente
e vento che ti spoglia mentre infuria,
ti volti appena per veder chi segue
strisciando i piedi, trascinando bimbi
mani adunche abbracciano la sabbia
 che non muta: è sempre la stessa ad ogni duna.

Deserti attraversati, scorpioni appesi ai calzari,
e poi schiacciati, profughe noi, figlie di un Nume
 che spinge ad una spiaggia, forse la salvezza!
Ma piccola è la barca, vasto il mar che la circonda
infuria la tempesta, s’innalza sull’acqua, talor sprofonda
gonfia di gocce,  grida soffocate, lacrime versate,
 asciugate da un turbine che ci flagella.

Quale fu la speranza che c’illuse?
Paria noi d’un mondo dove l’uomo
è baratto a chi offre più  monete,
donne vendute come buoi e bimbi
che sempre han le pance vuote…

se sei bella, un marciapiede aspetta le tue grazie
fosse sol quella la sorte che ci aspetta!
Ma camminammo con la speme in cuore
a testa bassa, senza far rumore fino al mare,
sarà madre benigna oppur matrigna
se tra i  profondi abissi ci raccoglie,
e il Fato avrà soddisfatte le sue voglie.

Sellia Marina, 13 settembre 2015
Premio Aspromonte città di Molochio, 9 Settembre 2023- Menzione speciale alla poesia singola inedita. 

martedì 26 marzo 2024

Vuoti Passi



“Tutti vivono e muoiono in tanti modi, ma non è questo che conta. Alla fine ciò che rimane è il deserto. È il deserto quello che vive veramente!”

Karuki Murakami

 

 Non calpestare l’orma al derelitto!

Errando nel deserto sarà il vento

a cancellare labile traccia consunta,

da piedi ormai bruciati dalla sabbia.

 

Parla con lei, ascolta il suo patire

tra dune deserte e impervio mare

soste a vuoti pozzi e tra le braccia

 

solo stanchezze e bimbi abbandonati

al pianto della sera che risuona

di sibili striscianti e sol la luna

carezza adagio senza consolare, i fianchi.

 

Ascoltala, mentre cammini accanto a vuoti passi

mentre il deserto si riempie d’ombre

intingi dentro il sole il tuo pennello

di nuove speranze colma le sue impronte,

 

non lasciare che la notte avvolga

di lacrime sterili ogni vuoto,

imprimi sulla sabbia un calco nuovo.

 

Sellia Marina, 23 Aprile 2019 



 Anagnia.11 Luglio 2021-Finalista al Concorso Internazionale" Il Dantesco", Accademia Bonifaciana

Ottaviano 2024-Concorso Nazionale "Io Esisto", VI Class. 

venerdì 22 marzo 2024

ALL'ALTARE DELLA PATRIA


“Proteggete i miei Padri”

Se un Nume ti è  custode,
al tuo altar mi prostro,
non per vendetta chiedere
ma tregua a quanti son lassù

fra nude cime che ogni nube involve,
nel rosso del tramonto ed il lor sangue
scintilla, stria che serpeggia e il cielo
colora come l’alba quando sorge.

Proteggi i padri! Quelli di ieri
la neve ancor difende,
custoditi negli abissi che il mar
geloso non ridona e le lor spoglie

sono rimaste lì, le culla l’onde,
se c’è burrasca ancora le riporta
a riveder l’amata sponda.

A quanti nei deserti son rimasti,
Shamal nella sua furia copre d’ombra
ogni oasi, ogni duna che s’alza è la lor tomba.

Proteggi i padri! Quelli d’oggi,
camminan curvi già a vent’anni
non hanno sogni, le ginocchia molli
piegano sotto pesi non richiesti,

non hanno alcun fiducia nel presente
non seguon guide né inseguono futuro
la forza è persa, Nume, riempi le lor mani...
Proteggi i padri! Figli oggi, padri di domani.

 Sellia Marina, 2 Giugno 2018 

21 Settembre 2019-Serra San Bruno-Primo Premio Internazionale di Poesia 
" Mastro Bruno Pelaggi cerca discepoli nel mondo"-

9 Agosto-, 2021-Premio Internazionale di Poesia "Buongiorno Dante!- Targa di merito- Accademia dei bronzi Catanzaro



mercoledì 20 marzo 2024

PRIMAVERA

E' di nuovo rivestita a verde
ogni campagna, ogni albero e montagna,
timidi fiori s'aprono ed occhieggiano

fra rami ancora quasi rinsecchiti.
Rivestono di bianco il pero e il mandorlo
di rosa il pesco, giallo la mimosa,

s'odono nuove voci anche nell'aria
forse gabbiani o uccelli migratori
tornano a ricercare i vecchi nidi

rotti dal vento e ne fanno nuovi.
Le foglie dell'ulivo son d'argento
e ondeggian piano, lieve come piume,

distese d'aranci, ancor secchi vigneti
attendono un sole che li scaldi...
Bella è la primavera oltre i vetri!

Sellia Marina, 23 Marzo 2012

martedì 19 marzo 2024

IMMEMORE RICORDO



Se penso a te mi chiedo come mai,
una poesia, un sonetto o un verso libero,
tante ne ho scritte e nessuna a te,
forse l'animo tuo poeta m'ha impedito.

Conservo ancora quelle stelle alpine
che dalla Presolana m'hai portato,
ora raccoglierle sai? Come per i mughetti, è vietato.
E d'ogni monte eri innamorato.

Se c'era il sole all'alba ci chiamavi
per farci ammirare il Monte Rosa,
lontano, imbiancato sulle cime,                
e ogni giorno era come un'alba nuova.

Come dimenticare quelle sere
quando i Promessi Sposi del Manzoni
ci raccontavi senza mai stancarti
e le Odi, oppure gli Inni Sacri, recitavi.

Che dire poi di Verdi o di Puccini,
Mascagni, Leoncavallo o di Bellini?
Ogni opera sapevi e come fiabe, ogni sera ripetevi
e ci addormentavamo sempre tardi

con negli occhi la visione di Azucena
"Stride la vampa" e il Trovatore alla sua Leonora
"Deserto sulla terra", di nascosto, canta,
o forse è Turiddo che intona "O Lola".

Da quando sei partito, nessuno ha più cantato
ed io conservo immemore ricordo di
" Quel ramo del Lago di Como"
che sapevi fino all'ultimo rigo, a memoria.

Sellia Marina, 5 Luglio 2011

lunedì 18 marzo 2024

Sirene nella notte



A Codogno si scopre il primo Covid 19

 sfilano i mezzi militari carichi di bare mentre il covid continua a mietere vittime.

 

Come serpe che agile striscia

e non vedi che esili fili

muoversi al vento come onda

solcare il prato verde smeraldo,

così avanzò travolgendo al passaggio

teneri germogli, giovani,

vecchi già stanchi.

Riempì ogni zolla di lacrime

lunghe fila di bare lontano portate

non seguite d’alcuno,

sirene nella notte

mentre un’ambulanza sale

e un’altra scende, zeppo è l’ospedale

dove soffre ognuno,

quanti ne resteranno fino al mattino?

 

Sellia Marina, Maggio 2020

giovedì 14 marzo 2024

BUONANOTTE MAMMA


PREMIO MERINI 2014
 Menzione Speciale

Quando penso a tutte le tue veglie,
crescendo con amore tanti  figli
vedo, madre, il tuo sorriso e il pianto
che han consumato lentamente il viso.

Quanti nastri  hai posato sui capelli
ogni giorno, bianchi e blu ma con cura, 
perché a scuola si doveva andare ma  ordinati.

Forse non v’era tempo per carezze
o le elargivi quando addormentati
spiavi nella stanza per vedere
noi tutti e a letto,  tu ancora alzata.

E ti potevi madre allor sedere
pensare cosa fare pel domani
il capo stanco si piegava un poco
sopra la tavola e li t’addormentavi.

Infreddolita e stanca ti svegliavi
al buio iniziava la giornata
e tu un sorriso ci elargivi
come se fossi fresca,  riposata.
Per questo dopo tempo ancor ci penso
che non ti ho detto mamma, buonanotte
e ogni volta che rimbocco le coperte
ti ricordo adesso e te lo dico sempre.

Sellia Marina, 13 Maggio 2013 

Un grazie di cuore alla Giuria dell'Accademia dei Bronzi di Catanzaro per aver apprezzato e premiato questa poesia  con la seguente Menzione Speciale:" La mamma sorride sempre, anche se non c'è più.  Dà conforto ai figli e li accarezza in ogni circostanza. Poesia dettata dal cuore e costruita nel ricordo di una "buonanotte" che si rinnova ogni sera rimboccando le coperte "



giovedì 7 marzo 2024

8 Marzo 2013


Sola per la strada o in compagnia
c'è sempre chi ti segue, chi ti spia
mentre serena al sole offri il viso
cogliendo fiori, seminando amore.

Ed ecco all'improvviso che t'afferra,
con mani adunche s'intrufola, ti spoglia
e sporco di sangue in viso
maschera abbietta fugge

lasciandoti al cielo che guarda
da immemori notti la terra...
Quest'ara dove ad ogni tramonto
si consuma un vile sacrificio.
Sellia Marina, 8 Marzo 2013



I SILENZI DELL'ARTE-LA MUSICA



Le eburnee  braccia di Morfeo
ti cingano, Calipso ancora incanta,
danzano ninfe nei ruscelli.
Come farfalle al suono d’Euterpe
note si diffondono nell’aere, 
silenzio e ascolto mentre intorno
Calliope scorre fra le dita
non delle Parche il filo
ma quello della vita scrive,
scivola sopra alberi che  Zefiro
culla con le sue labbra e lo trascina
pungon le dita, spine travolte con le foglie.
Pan ora dorme! Lo zufolo ch’empiva
un firmamento, posa tra l’erba,     
 nessuno più lo suona,                                                                   
nessuno lo raccoglie.  
Silenzio eterno
quando dorme l'Arte.                                                  

Sellia Marina, 21 Febbraio 2017

mercoledì 6 marzo 2024

I SILENZI DELL'ARTE- Scultura


Ogni carrozza ferma, ogni destriero
ritorna nella tela ov’era  chiuso,
ogni fiore in cornice si riforma
né spande profumi più nell’aria,
quei caduti a Proserpina ora son passi,
Zefiro gentile li raccoglie e libra oltre,
quel grido non accoglie né l’appassionato ardore
del Re degli Inferi può vincer la paura della morte,
silenzio scende ove dorme l’Arte.
Or sotto i colonnati e i capitelli
di vetusti  palazzi, ampi musei,
che imbellan cupole alle chiese ed agli altari,
da lungo tempo è suggellato un patto, 
sorregger l’arte ed ornarne il fronte
perché memoria resti nel futuro,
decor di fregi in sculture e d’oro
simbolo dove l’ombra quando è sera
sfiora volti umani oppur di fiera,
gigli raccolti o filar di vite,
torri e tante corone sopra stemmi
usi più a memoria che per storia.
Ogni gargoyle piange quando il cielo  
riversa sulla terra la sua furia,                                              
urla alla luna chiusa in un’alcova
dove l’amor consuma ma non paga
e di sangue imbratta le lenzuola,
nella stanza scende adagio la sera
ed il sipario chiude nel silenzio
di un’Arte che non era forestiera. 

Sellia Marina, 28 Novembre 2016

lunedì 4 marzo 2024

INFINITA INNOCENZA




Infinita Innocenza
Le mani dei bimbi sono sante

Sono ali le mani, speranza
nel futuro che grigio ci appare,
e per noi disegnate arcobaleni,
coltivati nel cielo di dicembre.
Nulla spaventa i vostri grandi occhi,
meraviglia che si apre sul Creato
come un mare, dove  flutti inargentati
flettono il sole, onda dopo onda.
Senza voi, nessuna riva resta
né terra coltivar, ormai è vuota
questa miniera che nutriva il mondo...
Ma le mani dei bimbi sono sante,
costruiranno un nuovo universo,
esili scaveranno, come piume
il terreno avrà di nuovo tante spighe

e tanto pane...innocenza senza fine!
Unica speranza a un nuovo mondo,
carezza di Dio che ci solleva, consola,
dono racchiuso in un piccolo guscio
di mandorlo o forse nuova nocciola.

Sellia Marina, 10 Novembre 2018
I Premio "Giovanni Patari", Accademia dei bronzi-Catanzaro. 
Le mani dei bambini sono sante, sono mani pulite, chiare, nette, sono il futuro che avanza.
Le mani dei bambini sono l’universo che si dilata per sensazioni, occhi che esplorano la meraviglia “che si apre sul Creato” Ogni bambino ha in sé le potenzialità di un nuovo inizio, il germoglio che spunta e origina la pianta, radici che si espandono e trattengono il terreno. Non si cade se ci sono radici. La poesia di Caterina Tagliani fonda l’emozione della lettura su quel nuovo “terreno che avrà tante spighe”, pane che cresce, lievita e si forma, forma una nuova speranza. I bambini sollevano il mondo tenendolo alto. In alto, verso il cielo, la “carezza di Dio” consola sempre. Delicata la chiusa nella quale il bambino è visto come “dono racchiuso in un piccolo guscio di mandorlo o forse nuova nocciola”... delicata, quanto la sensibilità dell’autrice.
Commento critico di Maria Concetta Giorgi



sabato 2 marzo 2024

Signore della Luce



Ogni sera Signore ti saluto

e Ti ringrazio per il giorno che m’hai dato

non so perché m’accogli, perdonato

o forse si, l’amore Tuo è infinito!

Non guarda se manchevole son stato

se ho giudicato oppure condannato

ogni piccola offesa ricevuta

Ma son pentito, per questo ti saluto.

Tu veglia ancora sopra le mie bimbe

hanno bisogno più che mai di te

un po’ di gioia porta ai loro cuori

un angelo speciale che le vegli

rimuova ogni sasso al lor cammino

non basta più ch’io resti lor vicino.

Per il resto, Tu leggi dentro il cuore

non v’è bisogno che ridica sempre

porta alla terra Signore un po’ di pace

Tu che sei il Signore della Luce.

 Sellia Marina, 18 Febbraio 2014

Torino -Menzione d'Onore da A.L.I. Penna D'Autore, Pubblcata in "Tutti i Santi," Febbraio 2024

Figli

 

Ho scritto  milioni di parole

per lasciarvi un’impronta del pensiero,

parole vestite di festa,

talune menzognere,

strofe scomposte, dolci melodie

cantate con strumenti antichi

scoccate  con i battiti del cuore,

oboe che rintocca come un orologio

quando suona l’ore.

D’amore partoriti

d’amore vi ho cantati

usignoli della mia casa

dove  risplende il sole dell’alba

che abbraccia l’onda

e vi trascina, amati,

alla mia sponda.

 Sellia Marina, 2 Agosto 2021