Lampi argentei squarciano il cielo,
accendono sprazzi di luce
nel buio della volta sospesa
in attesa che irrompa improvviso lo scroscio
seguito dai tuoni e dal vento
che spinge ogni onda impietoso.
S’arresta sopra muri di fango colato,
s’avventa su tetti che paiono bare,
rovescia la furia e a valle trascina, ogni collina.
Gonfia ancora nell’acqua che scorre
irrompendo, sollevando l’asfalto,
ignaro del pianto che abbonda
e lascia per via, solo stracci che indossi bagnati…
E lui fugge via!
Sellia Marina, 23 Novembre 2011
Sono strofe molto belle... La cosa più grande è che lei riesce ad utilizzare uno stile dolce anche quando nei suoi versi ritrae fenomeni devastanti...
RispondiEliminaMaria S.