Vagano per le strade senza meta,
li rincorri e non li puoi afferrare,
non sentono il richiamo né fermare
potresti questo loro andare,
salire, scendere, volteggiare
senza mai posarsi a respirare.
Non hanno orecchi per poter udire
il richiamo di chi è pronto per partire,
non hanno mani se non per rubare
attimi di gioia già scordati,
non hanno un nome, non li puoi chiamare
foglie sparse, ali fragili di vento
lungo cammini amari di rimpianto...
vicini ed or lontani... Vagano né sanno dove andare!
Sellia Marina, 11 Settembre 2012
Figura retorica prevalente: Personificazione
RispondiEliminaUn abbraccio Rossana Spagnuolo