Piangeva il figlio e supplicava "Eli"
e Lui non ebbe pena d'ignorarlo
vederlo sanguinare e poi morire
sopra quel Tabor con due ladri accanto.
Non valsero preghiere supplicanti
digiuni nel deserto e tentazioni,
era già tutto scritto nel destino
che il Padre a lui aveva riservato.
Eppure era stato molto buono
aveva camminato e predicato
curando mali, moltiplicando pani
elargiti senza chieder nulla in cambio.
Anche a Lazzaro tolse le sue bende
lo trasse dal sepolcro ond'era messo
ma lui non ebbe aiuti e da se stesso
liberò la pietra ferma sull'ingresso.
Ma in quell'orto fu solo col dolore
gli amici dormivano e non videro
quante lacrime scesero dal viso...
E le radici dell'ulivo se ne intrisero!
Penso che questa splendida poesia metta in luce un valore importante: l'altruismo. Spesso ci prodighiamo per aiutare gli altri, ma non sempre raccogliamo i frutti del nostro "sacrificio". Tuttavia non è la raccolta mancata che ci deve far desistere e si impara che donare è amore e talvolta amare è anche soffrire. Molto apprezzata!
RispondiEliminacome al solito una poesia bellissima che ricorda il dolore di mamma maria e il sacrificio che Gesù a subito per salvare questa umanità che l'uomo sta distruggendo ,se tutti amassero come ci ama Dio vivremmo nell'eden ..GRAZIE CATERINA !!
RispondiEliminaGrazie a voi per l'apprezzamento e la visita al mio blog care amiche
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