venerdì 15 gennaio 2016

TEMPLARI


Tacea il rumore sotto quelle volte,
non più canti o messe, musiche o preghiere
s'udian fra le mura... or paion morte.

 Velato è tutto il suo splendore
l'altar conserva ancora la memoria
di chi si genuflesse, fu cavaliere della storia.

Partiti con la croce fra le mani
sul petto uno scudo e sul cavallo
solo una bisaccia pel domani.

Cento e più battaglie ha combattuto
sconfitti in campo e in casa i lor nemici
le spade sempre pronte e sopra il cuore

una gran croce a difenderli dal male.
Sparsi per ogni dove ma ad un appello
d’incanto li ritrovi ancora uniti

dal nulla apparsi, sono già vestiti
empion le volte a molte cattedrali,
luoghi remoti e quelli conosciuti,

sigilli sacri sopra le missive
ordini ai quali han obbedito
diffondendo nel mondo il loro mito.

Mari in tempesta ed impetuosi venti,
nemici diventati poi amanti...
Racconta la vicenda questa volta

qui, dove ogni pietra, ogni pilastro
che il tempo non è giunto a scolorire
rimembra dei Templari ancor la storia.


Sellia Marina, 29 Settembre 2012

3 commenti:

  1. Una rivisitazione poetica, molto ben scritta, che ha in seno le gesta di questo ordine. Letta con molto interesse - molto apprezzata.

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  2. Non ho capito come mi sia venuta la scritta tedesca - io avevo scritto molto apprezzata - misteri tecnologici - Un abbraccio kate
    (Raggioluminoso)

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  3. Li lascio entrambi i commenti mia bella Raggioluminoso..si il luogo è davvero...suggestivo e..mi ha ispirato...il resto...sono misteri del..traslator ma come vedi il commento è corretto..solo non è uscito il tuo ...rosato quadratino...segno che non sei entrata con il tuo accaunt di google...ma va bene anche così..un abbraccio

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