le labbra restan chiuse e nella mente
si forman lente, rintocchi dentro il cuore
dove un colloquio inizio con te solo.
Ti racconto ogni mio sentimento
quello che inseguo che accade e sento
il peso di una speranza che sconfina
lungo sentieri illuminati dalla luna.
Inginocchiata sulla riva attendo
mentre l’onda scava la sabbia, la trascina
e ogni goccia che intorno mi circonda
e m’abbraccia, è sempre più salata.
Ricordi? Quanto timore avevo io del mare!
Or più non mi spaventa, neppure quando infuria
e la tempesta alla porta di casa bussa
s’arrampica sui muri, infrange i vetri,
l’acqua qualche fessura trova, s’intrufola
scava un’altra ferita e in rivoli dipana, ascosa,
crescerà un po’ di verde che il vento spoglia
o forse un rampicante che nascondermi vuole
ora, che non è più tempo di parole!
Sellia Marina, 21 Settembre
2015
Premiata dall’Associazione
Parkinsoniana “L’Aquilone”, Pordenone 16
Ottobre 2016
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