Come abbagliante lampo
quando nel cielo appare
solcando monti e mari
le vette che tracimano
gli abissi ove scompare,
così finì d’un subito
un’estate rovente
lasciato ha fiumi e ponti
aridi e senza verde
le chiome che ogni albero
al vento ostentavano
ora son chine e prive
d’ogni colore e manto.
Estate che mi vive
d’inesistenti ore
minuti a intermittenza
tra corde di chitarra
fluiscon fra le dita
e un suono quasi arcaico
traggon e s’accompagnano
voci sussurranti, compagne
d’altri tempi, mai perse, mai sopite
empiono di calore l’aria che mi respira,
l’estate già è migrata, ma è dentro la mia vita.
Sellia
Marina, 17 Agosto 2019
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