Presagi a sera quando le stelle pungono
e il buio cielo
s’accende di fiaccole
misteriose, l’un dietro l’altra muovono
silenziose, dentro la via risuona
un colpo d’arma come un sospiro vola nell’aria
grave, rantola un’altra vita sull’asfalto infinito,
la guerra è già iniziata, tu non sei mai partito!
Nel petto avevi speme, sogni per un domani
una mamma da consolare, una donna d’amare
amici con cui ridere, scherzare, le corse in moto
e tempo da sprecare per una foto.
Rinnova un patto antico l’amicizia
stringer la mano a chi è più vicino
dare un saluto prima di andar via,
era ancor presto, l’aria s’arrestò
in quella via e l’ora tua suonò,
come un tamburo rimbalzò sul muro,
grondò lacrime e sangue, urla dietro quel vile
che sparò e fuggì indegno d’esser chiamato
civile, il casco copriva la vergogna,
la sella nascondeva il suo tremore
e l’arma che sparò, non era amore…
Inginocchiati falso amico della vita
perdono non chiedere, tu che l’hai tradita!
Sellia Marina, 26 Luglio 2019
Menzione D'Onore exequo da "Residenze Gregoriane 2020"
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