Non
vive il falco entro quelle mura
che
vegliano ancor su quella valle,
come
guerriero indomito e ferito
protende
ancora al cielo le sue spalle.
Oltre
la cinta si rifugian case
il
sole sorge e fino a sera brilla
su
tetti sparsi e su strade contorte
gradini
in pietra e rampicanti in fiore.
Fra le
rovine un suono di cavalli,
squilli
di trombe, fazzoletti bianchi,
un
altro addio prima di partire
per
altre terre o forse nuove guerre.
Ha
resistito a tutte le tempeste
dorme il
gigante, non s’è più svegliato
i secoli i suoi fianchi hanno spezzato...
Il
mar lo culla, l’ha ben risparmiato!
Sellia Marina, 25 Settembre 2012
E' molto magico quello che scrivi...un csstello pieno di ricordi e di storia....CATERINA RIZZO PITTRICE
RispondiEliminaTi ringrazio Caterina per il tuo apprezzamento ma il tuo quadro era troppo bello per lasciarlo...orfano di una poesia.
EliminaInfinitamente bella complimenti. Carlo Romano
RispondiEliminaTi ringrazio caro Carlo per aver trovato il tempo di visitare il mio ...angolo di poesia
EliminaUn bouquet di tempo espresso in questi versi ove i profumi dei secoli si mescolano insieme a vite vissute e paesaggi. Molto bella anche l'immagine "delle mura che vegliano ancora la valle". Molto bella e molto appropriata la scelta dell'immagine. Un plauso anche alla pittrice
RispondiElimina(Raggioluminoso)
Questo bellissimo quadro è la riproduzione fedele del castello di Squillace, mia cara Raggioluminoso e mi fa piacere che tu abbia colto quelle "mura che vegliano sulla valle".. a me dispiace vedere quelle..mura ferite..ricordi di tempi gloriosi che l'incuria dell'uomo e..l'inclemenza del tempo non hanno conservato....Grazie per la tua visita
RispondiEliminaMi correggo carissimi, perché non è il castello di Squillace ma quello di Pizzo carico anch'esso di storia...ma non cambia il senso della mia poesia
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