Scelse per te Giuseppe, il suo più bel
lenzuolo
t’avvolse dolcemente e con lacrime
lavò le tue ferite, baciò i fori
che avean trafitto le tue mani, Signore.
Tolse dal tuo capo la corona
a scherno posata sulla fronte
da chi “non sapea quel che facea”.
Il lino s’impregnò della tua forma,
il sangue si rapprese e conservò
nei secoli a venire la memoria:
resterà eterno come eterna è la Tua
storia!
Nata in quel dì a Betlemme
l’ira
che si macchiò del sangue d’innocenti
di chi commosso risuscitò l’amico
e di chi moltiplicò il pane e i pesci,
entrò mansueto a Gerusalemme e fu
tradito.
Questo e molto più racconta il Tuo
sudario
steso come la croce, rubato, ritrovato
e ormai sdrucito, Signore:
m’inginocchio e lo adoro, mio Creatore!
Sellia Marina, 27 Agosto 2014
( Concorso Letterario "Riflessioni sulla Sindone "Poesia pubblicata dall'Ass. SS. Sindone -Torino 2015)
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