Velati nella mente i
tuoi ricordi
non riscaldan il cuor
che ne gioiva
chiusi i cassetti
della tua memoria
non hai più chiavi e
non puoi aprirla.
T’allietava il suon
d’un rosignolo
l’olezzo d’ogni fior
che conoscevi
correvi con gli amici
e sul cappello
la piuma fiera
sventolava al vento.
Ora le mani ch’erano
si forti
son tremule, bianche
diventate
il bicchiere ti porgo
se vuoi bere,
da solo ti potrebbe inver
cadere.
Smarrito t’accompagni
ad un sostegno
lacrime calde sulle
labbra smunte,
più non sorridi,
questa vita è un pegno
e lo dei pagar per
esserne ancor degno.
Sellia Marina, 9 Aprile 2014
Premiata con targa di merito dall'Associazione Parkinson On Lus "L'Aquilone"- Udine- Pubblicata in "FANTASTICAMENTE"
E' triste! Caterina.
RispondiEliminaTriste ma molto realistica. I ricordi (e io ne scrivo spesso dei miei), allietano la vita, ma a volte la rattristano....se non altro perchè è vita che è già trascorsa...
La trovo bellissima.
Ciao.
Caro Pino, è vero, ci sono ricordi che ci allietano e altri che ci gonfiano il cuore di pena…e non v'è consolazione o sollievo peché…la vita continua e anche quando sei stanco…bisogna viverla, se non per sé stessi per quelli che ci stanno intorno….Grazie della tua visita
Eliminaè molto, molto bella!!!
RispondiEliminaCiao, Cate
Grazie cara Gisella, non manca proprio a nessuno vero?
RispondiElimina