L’ali
ha richiuse e d’un manto bianco
s’è
vestito, coperto ha il capo,
pien
di dolcezza è il viso.
Non
trema la mano e lo strumento
empie
di note l’aria, eco di Paradiso
che
s’espande, riversa, risuona per l’aere,
raccoglie
ogni sospiro che giunge fin lassù.
Il
dolore stride a volte sulle corde tese
use
a diffonder melodiosi suoni di pace
e
dal violino s’alzan dolci note
mentre
l’angelo suona e fra le corde
vibra
nell’aere e come singulto trema
l’ultima
nota.
Ferrara, 25
Luglio 2016
( Pubblicata in
“Nelle ferite del tempo”)
Nessun commento:
Posta un commento
Se la mia poesia ti piace, commentala, se non ti piace…ignorala