E’ l’alba e quando tutto ancor si tace
gli usci son chiusi, deserte ancor le
strade,
(l’aria che lo circonda infonde luce e
pace)
scivola silenzioso per la via,
apre i battenti alla bottega e attende,
risuona nel cielo “Ave Maria”,
recita silenzioso e già la mano
sfiora l’argenteo metallo, un’anfora
nasce
o forse una collana intessuta a
filigrana.
Il capo solleva ogni tanto, ascolta,
mormora,
l’occhio è stanco di fissare rubini od
un topazio,
una lacrima cade talvolta su una perla
rosa.
E’ stanco a sera l’artigiano
e quando il Vespro suona e l’orologio
i suoi rintocchi scocca, come il cuore
che sempre batte e non si ferma mai,
chiude i battenti alla bottega e attende
mormorando ancora “Ave Maria”.
Sellia
Marina, 19 Luglio 2017
Al Maestro M. Affidato
Mi è raro passeggiare all'alba, ma le poche volte che lo faccio, adoro sentire il risveglio dei borghi con i suoi profumi di pane e dolci e il rumore degli arnesi di lavoro degli artigiani. Questa poesia mi è particolarmente cara, prechè con essa ripercorro con la mente gli istanti di atti quotidiani che sono essenza di vita e perciò stesso di gioia. E par di essere in bottega, tanto reali e vive sono le immagini espresse! Complimenti per questi versi!
RispondiEliminaPurtroppo cara Francesca, pur essendo l'Italia la patria degli artigiani, troppi stanno scomparendo in nome della modernità. ma è bello ricordare i nostri tempi,,quando si passava per i vicoli e gli artigiani erano i primi ad aprire le botteghe. Il Maestro Affidato è un grande artigiano che opera ancora e crea..umilmente....Un abbraccio per te mia cara <3
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