lunedì 7 gennaio 2019

UN TEMPO ANTICO


                            

Immerso fra  ulivi secolari
carchi di frutti verdi  di smeraldo
s’ergono rovine, resti dei romani
maestose ancora, templi antichi
che il tempo ha corroso lungo gli anni.
Secoli son trascorsi e mani nuovi
cercan di ricucire e rivestire
dove si può, archi immensi, brevi feritoie
use più all’armi che a spiare fuori.
Ampio lo squarcio ch’è prodotto
poco è rimasto, ora è tutto nudo
ma un tempo antico dentro quelle mura
cavalli e cavalieri,  giovini donne
scendevano scaloni ricoperti
di statue sacre con splendenti lame.
Bianche come alabastro le lor toghe
che il tempo ha conservato, ci ha donato
d’immensità bellezze a ricordarci
la storia che non puoi mai cancellare
da questa terra dove varie genti
han calpestato il suolo e dominato
con armi o con saggezza,  conquistato
da un mare all’altro,  ed han lasciato
rovine di memorie ancor sepolte,
altre, in un museo raccolte come spoglie
ma al cielo le ferite ancora mostri.
Il viaggiator mai stanco d’ammirare, ascolta
 fra i resti delle mura e  ulivi secolari
un’orchestra suonar vecchie armonie,
passi di danza, voci che declaman le tue gesta
ed al tuo Parco Scolacium, s’arresta.

 Sellia Marina, 30 Agosto 2015



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