Infinita Innocenza
Le mani dei
bimbi sono sante
Sono ali le mani, speranza
nel futuro che grigio ci appare,
e per noi disegnate arcobaleni,
coltivati nel cielo di dicembre.
Nulla spaventa i vostri grandi occhi,
meraviglia che si apre sul Creato
come un mare, dove
flutti inargentati
flettono il sole, onda dopo onda.
Senza voi, nessuna riva resta
né terra coltivar, ormai è vuota
questa miniera che nutriva il mondo...
Ma le mani dei bimbi sono sante,
costruiranno un nuovo universo,
esili scaveranno, come piume
e tanto pane...innocenza senza fine!
Unica speranza a un nuovo mondo,
carezza di Dio che ci solleva, consola,
dono racchiuso in un piccolo guscio
di mandorlo o forse nuova nocciola.
Sellia Marina, 10 Novembre 2018
I Premio "Giovanni Patari", Accademia dei bronzi-Catanzaro.
Le mani dei bambini sono sante, sono mani pulite, chiare, nette, sono il futuro che avanza.
Le mani dei bambini sono l’universo che si dilata per sensazioni, occhi che esplorano la meraviglia “che si apre sul Creato” Ogni bambino ha in sé le potenzialità di un nuovo inizio, il germoglio che spunta e origina la pianta, radici che si espandono e trattengono il terreno. Non si cade se ci sono radici. La poesia di Caterina Tagliani fonda l’emozione della lettura su quel nuovo “terreno che avrà tante spighe”, pane che cresce, lievita e si forma, forma una nuova speranza. I bambini sollevano il mondo tenendolo alto. In alto, verso il cielo, la “carezza di Dio” consola sempre. Delicata la chiusa nella quale il bambino è visto come “dono racchiuso in un piccolo guscio di mandorlo o forse nuova nocciola”... delicata, quanto la sensibilità dell’autrice.
I Premio "Giovanni Patari", Accademia dei bronzi-Catanzaro.
Le mani dei bambini sono sante, sono mani pulite, chiare, nette, sono il futuro che avanza.
Le mani dei bambini sono l’universo che si dilata per sensazioni, occhi che esplorano la meraviglia “che si apre sul Creato” Ogni bambino ha in sé le potenzialità di un nuovo inizio, il germoglio che spunta e origina la pianta, radici che si espandono e trattengono il terreno. Non si cade se ci sono radici. La poesia di Caterina Tagliani fonda l’emozione della lettura su quel nuovo “terreno che avrà tante spighe”, pane che cresce, lievita e si forma, forma una nuova speranza. I bambini sollevano il mondo tenendolo alto. In alto, verso il cielo, la “carezza di Dio” consola sempre. Delicata la chiusa nella quale il bambino è visto come “dono racchiuso in un piccolo guscio di mandorlo o forse nuova nocciola”... delicata, quanto la sensibilità dell’autrice.
Commento critico di Maria Concetta Giorgi
Intravedo nella delicata poesia la consapevolezza del difficile momento storico che stiamo vivendo ormai da decenni ma anche la speranzosa fiducia nelle giovani generazioni.
RispondiEliminaCaro amico "Sconosciuto", intanto ringrazio per i vari commenti che ho trovato, se al termine tu mettessi anche il nome, a me farebbe molto piacere e saprei con chi ho il piacere di colloquiare. Grazie
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