Tace il rumore ove silenzio abbonda
ascolta del vento che ti sfiora
lento frusciare, guarda delle nuvole passare
l’azzurro e il grigio come questo mare
letto di miserie e di tesori
che ancora nutre una terra immonda
.
Ascolta il lento fiato dell’onda
consumar la riva sempre più corta
dove affonda la tua brama
d’esser custode d’un isola senz’onda.
Messina, 15 Dicembre 2019-
Istituto Teologico "San Tommaso D'Aquino" -Prolusione A. A. 2019-2020
Premio Habere Hartem-Poeta dell'anno 2020
E' piena di immagini questa poesia, di silenzi e rumori, di quelle nuvole da guardare che passano come i nostri giorni.
Ogni volta che leggo i versi di Caterina Tagliani mi metto in ascolto, osservo con intensità l’azzurro o il grigio di un cielo-mare.
Oggi viaggio tra quelle nuvole a cercar aria, perché le miserie umane sono piene di desideri smodati, che questo mondo affondano. Sto su a guardare quell’onda corta che consuma la riva, cercando di dare senso a quell’andare.
M’incanto a pensare quanto le onde e il mare come suoni e impulsi di vita, attraversino molti dei versi di questa grande poetessa.
Grazie
Maria Concetta Giorgi
Breve ma significativa litica, intesa a denunciare la mano guastatrice dell'uomo nei riguardi dell'intero ecosistema e lo fa invitandolo, anzi, intimandogli di guardare l'erosione delle coste, il cielo ingrigito e soffocato dal fumo delle ciminiere, ad ascoltare il vento arrochito da quel fumo. La lirica sì chiude con un ammonimento: rivolgendosi all'uomo devastatore, la poetessa avverte che la sua sconsiderata brama di dominio lo porterà ad essere "custode d'un isola senz'onda."
RispondiEliminaITALO
Hai compreso perfettamente il messaggio che ho inteso condividere con i miei lettori carri Italo, sempre gradite le tue visite.
EliminaGrazie, Caterina. E, per me, è sempre gradito leggerti.
RispondiEliminaItalo