Quando
il silenzio mi risveglierà
troverò
un universo di parole
e
canterò ancora un’ode, Signore
e dirti
che in questa notte misteriosa
mentre
le stelle vagan scintillanti
ho
afferrato la coda a una cometa,
son
salita lassù a guardare il cielo,
è tanto
vasto che mi sono persa
tra vie
celesti e celesti cori.
La
terrà di lasù vedea, meschina,
s’udivan
spari, grida, canti e pianti
ma intenta
sempre ad ammucchiar tesori.
Saliva una spiral di fumo nero
che alle
porte del cielo si dissolse
e
scomparve come neve sciolta al sole
perché
nel regno ove stai non vi son porte
a cui bussare
per poter entrare
n’è un
orologio che scandisca l’ore…
È un
regno speciale il Tuo, Signore!
Sellia
Marina, 17 Dicembre 2012
(da "Il Silenzio delle Onde")