V’erano
alberi e candidi mughetti nel sottobosco,
bucaneve
e narcisi tra il verde stavan nascosti
proprio
lì, sul limitare delle case abbarbicate
al
campanile della vecchia chiesa.
Fra
le stradine strette non v’eran mendicanti,
gli
usci eran aperti, pronti, senza serrande.
or sei vestito a festa, con tante case nuove,
volti,
strade, giardini,tanti
bambini
ignari
della tua antica storia.
Come
al mutar del vento, cambia colore il cielo,
come
l’anima stanca si curva sotto il peso
di
un destino segnato,
Così
tutto è mutato
ma
col pensier rivedo boschi e verdi prati,
gli
affetti mai sopiti
e quella grande festa adorna di colore
(ricordi?
Quando passava il Santo noi gettavamo fiori)
e un agnellino candido seguiva in processione
belando,
la statua del patrono.
Forse
è una storia nuova
quella
che dovrei scrivere…
ma
non si può decidere
quello
che più ti aggrada.
La memoria è tiranna!
sempre
mi resta impressa
la
mia vecchia contrada!
Sellia Marina 20 Febbraio 2010
Spello, 3 Marzo 2024-Attestato di Partecipazione da Passaparola, Concorso "Come le rondini".
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