G.Pascoli

" ...IO SONO LA LAMPADA CH'ARDE SOAVE! NELL'ORE PIU' SOLE E PIU' TARDE,NELL'OMBRA PIU' MESTA, PIU' GRAVE, PIU' BUONA O FRATELLO!...." G.Pascoli

venerdì 21 marzo 2025

Regalati un sogno



Era d’estate quando t’incontrai!

Danzavi sopra un prato rosso vivo

portavi una ghirlanda di colori,

fiori mi pare, come sangue intriso.

Ma tu l’alzavi come una bandiera

perché il vento accarezzasse le sue forme

trascinando la veste che portavi

tu eri viva, anche per domani.

Domani i tuoi colori spiegherai

nell’aria un coro solo ci sarà

un grido che arriva da lontano,

voci universali porterà,

Saranno i canti nostri una canzone

che una ghirlanda ha teso

ad arco in cielo

ha disegnato per nuovo futuro

scrivendo insieme Pace su ogni muro.

Sarà un’alba nuova, nuovo mattino

e sopra la lavagna che ho dipinto

vedo sparire il rosso degli eroi

quello che han speso anche per noi.

Regalati un sogno per domani

l’unico sogno che conti veramente

regalati la Pace per il cuore

regalati Pace per la gente.

Sellia Marina, 28 Ottobre 2024

Petrizzi 21 Marzo 2021-Accademia dei bronzi II Classificata Aexequo -
Un afflato corale, dai raffinati quanto dimenticati toni elegiaci e celebrativi, si leva,in questa poesia, come un vento nuovo di speranza per un mondo migliore. Una lirica che attraverso un elegante linguaggio simbolico, l’uso di pregnanti metafore e il riverbero di intense suggestioni, accarezza la bellezza di un sogno in cui si coagula la speranza della pace, quella pace universale reclamata a gran voce dall’intera umanità. Versi forbiti, aulici, irenici, intrisi di una calda energia emozionale, accarezzano immagini di rara finezza ad esaltare il desiderio che tutti gli uomini, finalmente uniti, possano, un giorno, ridisegnare un nuovo futuro, una nuova alba dove non ci sarà più bisogno del sangue versato degli eroi ma Pace. Pace da scrivere su ogni muro per se stessi e per la fratellanza fra i popoli. Una poesia che elabora contenuti autentici, significativi, sostenuta da un lessico elaborato ed un codice lirico colto ed espressivo, una poesia che ha anche il dono di far riflettere.

sabato 15 marzo 2025

Grigia è quella stanza

                                          

Grigio il crepuscolo che avanza

e del sole che spiava ancora, avvolge,

come nuvola fa con l’aurora

mentre s’alza e in cielo luce

diffonde sulla terra ingrata.

Grigio quando avanza nella stanza

col fumo che disegna sopra i muri

ombre che sembrano vagare, sole

forse in attesa di chi muore

e un lume accendere alla siepe

che vaghi sopra cumuli di sabbia

cercando all’improvviso che due mani

l’afferrino e dalla bocca stanca

un sibilo risuoni, chiami a raccolta

ogni vita stanca che qui è sepolta…

Grigia è quella stanza

Sellia Marina, 5 Marzo 2025

domenica 9 marzo 2025

Non v'è più tempo

                                                

                                     

Scorre il tempo né sai dove vada

scorre levigando d’ogni  ora la lancetta,

d’ogni onda fa una spuma bianca

e nei fondali arrotola le ciglia

ad una stella che non ha più punte…

Non v’è più tempo all’erba ormai per crescere

né fiore per adornar l’altare

spento ogni cero, spento il focolare

solo l’incenso brucia  sulla mensa

non v’è un’orchestra  a farti compagnia

se il tempo fugge tu non puoi andar via

seguir la rotta dove il sole muore

lasciandoti sudata a calpestare

ogni sogno che ha lavato il temporale

Non v’è più tempo, lascia a me dolere

d’ogni spina che punge il tuo calzare

farò piano, non sentirai dolore

l’anima sarà lieve,  potrà volare

in spazi azzurri, non troverai confini

forse il tempo lì troverai, troverai me

entro le pleiadi confusa, n’è saprai

se son Elettra, Maia oppur Alcione

che importa? Figlia d’Atlante sono!

 Sellia Marina, 04 Agosto 2020

Ne plu estas tempo

( in Esperanto ), traduzione di Giuseppe Campolo 

La tempo flugas kaj vi ne scias kien li iri
fluas glatigante la montrilon ĉiun horon,
el ĉiu ondo li faras blankan ŝaŭmon
kaj ĉe la marfundo rulvolvas okulharojn
al stelo, kiu ellasis punktojn...

Ne plu estas tempo por ke herbo kresku
nek per floro por ornami la altaron
estingita ĉiu kandelo, estingita la fajrujo
nur la incenso brulas sur la tablo
ne estas orkestro por akompani vin
se tempo flugas, vi ne povas foriri
sekvi la raŭton kie la suno mortas
lasante vin ŝvita surtreti
ĉiun sonĝon, kiun forportis la ŝtormo.
Ne plu estas tempo, lasu min suferi
de ĉiu dorno, kiu pikas vian ŝuon,
Mi singardas, vi ne sentos doloron
la animo estos malpeza, ĝi povos flugi
en la bluaj spacoj, vi ne trovos limojn
eble vi trovos tempon tie, vi trovos min
ene de la konfuzitaj pleiadoj, nek vi scios
se mi estas Elettra, Maia aŭ Alcione
kio gravas? La filino de Atlaso mi estas!

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Prima Classificata "VerdArte on the River" 2020, Porcia, 23 Ottobre 2020

Premio Giuria “Antonino Orso”- Concorso Letterario Pina Alessio Onlus- 12 Dicembre 2020

Finalista al  Concorso “Poesie da tutti i cieli”, I concorsi di Sam Samideano,  2021- Luglio Messina  pubblicata.

L’amico Mauro Montacchesi ha commentato così la mia poesia su Facebook

COMMENTO DI

MAURO MONTACCHIESI

-Figlia d’Atlante sono! 

Il tempo scorre, strappa la trama del cielo,

leviga le ore, sbriciola sogni nel vento,

scioglie le onde in spume d’argento,

rotola nei fondali,

risucchia ogni certezza, ogni speranza, ogni attimo.

E tu, Caterina?

Tu non tentenni, tu non frani, tu non cedi!

Sfidi le lancette, le plachi, le spezzi, le incidi.

Le rendi eco che vibra, respiro che incendia, tempesta che danza.

Non c’è più tempo per chi aspetta,

non c’è più tempo per chi si arrende,

ma per te, il tempo è un giogo spezzato,

un Atlante sfibrato che non regge più il cielo,

perché sei tu – sì, tu! –

a sorreggerlo con le tue mani di luce, le tue dita di fuoco, la tua volontà d’acciaio.

E quando, NELLA TUA PAROLA INCISA,

ti confondi tra le stelle,

sei Elettra? Sei Maia? Sei Alcione?

No, no!

Figlia d’Atlante sei!

Figlia della tua stessa poesia,

del tuo tempo che non svanisce, non si sbriciola, non si piega.

Della tua voce che dilaga, brucia, rimane, urla.

E noi, oh, noi!

Restiamo muti, leggiamo, ascoltiamo, ci inchiniamo.

Ci pare che il tempo, per un istante,

si sia inginocchiato a te.

Perché il tempo, ora, porta il tuo nome.

 Facebook-9 Marzo 2025 


venerdì 7 marzo 2025

FRANCESCO

Stanco è il tuo sorriso pellegrino!
 Ogni  tuo andare verso un nuovo mondo
è al ritorno sempre un nuovo giorno.

Doni speranze a chi non ha più niente
consoli il peccator che non si pente
ma fida che il suo cuore può cambiare
perché l’anima che illumini è immortale.

E come Saulo anch’io verso Damasco
m’arresto d’improvviso a rimirare
questo dono celeste che il Signore
regala a questa terra peccatrice

Debitori siam tutti e lo sappiamo,
il nuovo Francesco c'hai mandato
non lo meritiamo, ma noi lo amiamo!

Col suo parlare franco e un po’ straniero
ha conquistato anche chi all’altare
tardi s’accosta o non s’accosta mai,

 la sua mano  tesa a benedire
quanti sfiorano la veste che lo copre,
un bacio ad ogni bimbo avvicinato…
un bacio del Papa! Bimbo benedetto e fortunato.

Sellia Marina, 21 Febbraio 2016

domenica 2 marzo 2025

Oswiecim

 

Oświęcim

Quante lacrime sono rimaste 

dietro le palpebre chiuse,

sospese tra ciglia  e gote scavate

da lunghi e provati digiuni.

 

Quanti corpi lasciati all’addiaccio

alla candida neve pietosa

che avvolse le colpe dell’uomo.

E quell’uomo non chiese perdono!

 

Quanto fumo salì fra le nubi

ricoprendo uno strato di cielo

e il cielo di  Oświęcim fu nero

nero come la pece, nero come l’inchiostro

 

Di  chi scrisse la storia per noi,

perché resti nella memoria

e non abbia a ripetersi mai

l’orrore che ancor suscita in noi.

Sellia Marina 27 Gennaio 2011             







venerdì 28 febbraio 2025

PRECE


Il mio tempo non è mai stato tempo perso…

É nella sera, quando lenta scende
che a Te rivolgo l’ultimo pensiero 
perché perdoni ogni mia mancanza
mi tieni sul Tuo cuor, non m’abbandoni.

 Fra le Tue mani tieni stretto il cuore, 

quello dei bimbi, quello dei miei cari,

il mio e quello degli amici.

 Le mani mie son deboli oramai

non si giungon nemmeno per pregare

e nella mente greve di ricordi

qualche Ave biascico, lo sai.

 Non far caso se qualche Gloria salto        

son sempre più i  Requiem che ripeto,

quelli sai? Non li scordo mai.

 Sellia Marina, 26 Marzo 2017

 Da "Kate delle orchidee"

8 Aprile 2022-Botricello-II Cl. Aexequo,  X Edizione Premio Merini Accademia dei Bronzi

 Con fragilità creaturale inginocchiata al cospetto della divina onnipotenza, la poetessa costruisce un mosaico di emozioni e pensieri di rara intensità. La preghiera diventa ristoro della stanchezza della vita; ma anche un ritrovarsi con sé stessa per soddisfare il bisogno di silenzio e contemplare l’Amor Dei profuso nella molteplicità dei cuori.Poesia di spiccata bellezza, disvela l’incanto di una dignità lontana da artificiali consolazioni. (Dott. Mario D. Cosco, componente di Giuria.


martedì 25 febbraio 2025

Balsamo per me ...La disabilità non è un optional...




Balsamo per me

La disabilità non è un optional

Averti accanto anche solo un’ora

quando il sole indora, cara,

non ha l’eguale vivere l’istante

condividere con te ogni momento

 

che lento passa se non sei vicina…

Lento il mio passo dove mi trascino

i giorni che fatico a chiuder sereno

senza il tuo sguardo che m’avvolge

 

e cura ogni ferita che ancora dura.,

così la strada quella sera

nido d’amanti e d’alberi odorosi

diventò d’un tratto serpe che respira

 

lanciò il mio corpo oltre la scogliera

dove macigni aguzzi hanno trafitto

ogni lembo di me, sgorgò copioso il sangue

né si chiuse ed ora sono qui ad aspettare

 

quello che la mia donna mi sa dare,

carezze che asciugano ferite

baci ad ogni fascia che lei posa,

balsamo ha lei per me, a iosa.

 

Sellia Marina, 18 Gennaio 2021

Menzione di Merito da " L' Isola Felice". Concorso "La diversità come ricchezza"--Toscolano Maderno

lunedì 24 febbraio 2025

SENZA TERRA

Come Asvero

Calpesta terra il cadenzato passo
ed ogni sasso rotola e sbadiglia
fra pietre di torrente e una conchiglia.

Ogni monte fu amico, ogni morena
scivolò più a valle, sospesa nell’attesa
ove posare più sicuro il passo.

Ogni duna a me parve collina,
vicina al cielo, lembo degli eroi,
ogni granel di sabbia mi fu patria

sparsa di rovi e petali ogni calle,
deserta di viandanti ma ogni via
ancor non era mai la terra mia.

Ogni abisso del mare navigai
ascosi mostri fermi come il tempo
che non cancella mai i tuoi ricordi,
nella clessidra  non ti ritrovai…

vagai a lungo ma senza terra restai.

Sellia Marina, 16 Luglio 2017
Rassegna D'Arte e Letteratura- Omaggio alla Città Storica di Cortona
1° Premio Poesia

"Un'avanzata silenziosa che fa rotolare i sassi che, per nulla attenti a quanto capita loro intorno, sono presi persino dalla noia e sbadigliano, non capendo minimamente quanto quel "cadenzato passo" porti con sé dolore segnando un percorso che segue i corsi dei fiumi fino a sfocare al mare. Bella l'immagine della duna che si trasforma in collina, ma non tanto per l'impotenza di attraversarla, piuttosto per raggiungere una beatitudine agognata. Efficace lo smarrimento descritto nel deserto rappresentato dalle vie vuote. Molto dolorosa la chiusa, quasi senza ipotesi di "salvezza" dell'animo che resterà senza l'agognata terra. Componimento molto piaciuto, anche per le scelte lessicali-sintattiche. " Dott. Francesca Costa

sabato 22 febbraio 2025

SOLO FILO SPINATO


Dentro i vagoni è sempre notte fonda
poche fessure fan passare l’aria
gravida di dolore e di sudore.

Pigiati come bestie mamme e bimbi
anziani e baldi giovani, occhi bassi
pensano al futuro ma non han domani.

Non ferma il treno che a un binario morto
divisi dalle madri sono i figli
spogliati d’ogni avere e poi marchiati
come bestie al macello li han portati.

Nell’aria un fumo acre si diffonde
da un camino acceso giorno e notte
“dov’è mio padre, il figlio…Dio mi senti?”
ma intorno filo spinato si distende

lungo un campo sterminato e non risponde.

Sellia Marina, 24 Gennaio 2014
(Per la giornata della Memoria)