Lontano il treno fischia nella notte
carco di merci e di mani sudate
ubriachi e donne di piacere
cantano a squarciagola per scordare
una giornata nera.
S’alternan voci, fremiti dell’aria
che il vento solleva e par che intorno
empia il vagone di calore nuovo
fuggendo s’ode dal campanile l’orologio
il lento rintoccare delle ore
che nella notte come le campane
risuonan più profonde e muto il cuore
assapora nuovo silenzio senza nome.
Sellia Marina, 22 Luglio 2012
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