Quando scese la sera sopra il mondo
non s’udì altro fragore che di tuono
sconvolto il cielo rovesciò le nubi
nascose il sole, ed era giorno pieno.
Cavalli scalpitanti sopra i sassi
ruppero i ferri, sanguinavan lenti
gli zoccoli e il terreno bevve il sangue
l’avvolse, come fa l’aratro con le zolle.
Non angeli a cantare ma ubriachi
di fiele intorno alla tua croce
giochi di carte a chi prima muore
su quell’altura, il figlio del Creatore.
Sellia
Marina, 13 Maggio 2013