I
Lapidi
informi stese in verdi prati
non
nomi sul marmo, il tempo cancellato
ha
molte date, sembrano tarlate…
Il
sole inonda qualche tomba all’ombra,
il
temporale quando infuria
odor
di morte ancor effonde da lapidi divelte.
Appassito
è l’alloro e sui cipressi
non
vi son che nidi vuoti d’uccelli,
solo
ratti che fuggono al fragore
di
tozzi bicchieri senza fiori.
Vi
son croci amorfe ma in qualche effige
par
che ancora balugini un sorriso
al
cielo forse volto o a te che passi
sopra
il terreno incolto dove speranza
divina
ancora alberga, stesa fra il cielo e l’erba.
"Dal Tirreno allo Ionio"
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