Madre
che nell’inverno il tuo mantello
stendi,
e per scaldarci qualche nembo grigio
fra
rami nudi e dai lor le mani,
Ghirlande
d’oro intrecci, nidi che ripari
in
cespugli odorosi, screziati tulipani,
ronzio
di api vogliose,
al
petalo avvinte come spose.
Madre!
Quanto cammino per cambiare
la
bruna zolla in pane da sfamare,
frenare
del monte l’irruenza
perché
il ruscello possa andare a valle
lambire
ogni radice e dissetare
l’agnello
che s’affaccia alla sua sponda,
incontra
il mare ed ogni sua onda
che
il vento innalza e poi riposa, gonfia.
Madre!
Ogni rete, ogni amo empi del pescator
quando
ritorna, ogni corallo dentro i tuoi fondali
risplendono
al lume della luna…
piangi
i vascelli che hai lasciato andare
verso
oceani…tutti da salpare.
Sellia Marina, 8 Marzo 2018-
Menzione d'Onore- Accademia internazionale Il Convivio, Premio “Poesia, Prosa e Arti figurative” e del premio teatrale “Angelo Musco” Il Convivio 2018.