“Proteggete i miei
Padri”
Se
un Nume ti è custode,
al
tuo altar mi prostro,
non
per vendetta chiedere
ma
tregua a quanti son lassù
fra
nude cime che ogni nube involve,
nel
rosso del tramonto ed il lor sangue
scintilla,
stria che serpeggia e il cielo
colora
come l’alba quando sorge.
Proteggi
i padri! Quelli di ieri
la
neve ancor difende,
custoditi
negli abissi che il mar
geloso
non ridona e le lor spoglie
sono
rimaste lì, le culla l’onde,
se
c’è burrasca ancora le riporta
a
riveder l’amata sponda.
A quanti nei deserti son rimasti,
Shamal
nella sua furia copre d’ombra
ogni
oasi, ogni duna che s’alza è la lor tomba.
Proteggi
i padri! Quelli d’oggi,
camminan
curvi già a vent’anni
non
hanno sogni, le ginocchia molli
piegano
sotto pesi non richiesti,
non hanno alcun fiducia nel presente
non
seguon guide né inseguono futuro
la
forza è persa, Nume, riempi le lor mani...
Proteggi
i padri! Figli oggi, padri di domani.
21 Settembre 2019-Serra San Bruno-Primo Premio Internazionale di Poesia
" Mastro Bruno Pelaggi cerca discepoli nel mondo"-
" Mastro Bruno Pelaggi cerca discepoli nel mondo"-
Mi riconosco, ahimè, in quei giovani d'oggi -pur non essendo più giovane, ormai- sfiduciati e senza più forze.
RispondiEliminaSono Italo
EliminaCaro amico che hai preferito mantenere l'incognito, quanto affermi riempie il mio cuoi tristezza, la poesia perà apre il cuore alla speranza di un futuro ancora possibile " ...Nume, riempi le lor mani...", e la speranza non deve mai abbandonarci che sia vicini o no ad un Altare.
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