Dentro i vagoni è sempre notte fonda
poche fessure fan passare l’aria
gravida di dolore e di sudore.
Pigiati come bestie mamme e bimbi
anziani e baldi giovani, occhi bassi
pensano al futuro ma non han domani.
Non ferma il treno che a un binario morto
divisi dalle madri sono i figli
spogliati d’ogni avere e poi marchiati
come bestie al macello li han portati.
Nell’aria un fumo acre si diffonde
da un camino acceso giorno e notte
“dov’è mio padre, il figlio…Dio mi senti?”
ma intorno filo spinato si distende
lungo un campo sterminato e non risponde.
Sellia Marina, 24 Gennaio 2014
(Per la
giornata della Memoria)