G.Pascoli

" ...IO SONO LA LAMPADA CH'ARDE SOAVE! NELL'ORE PIU' SOLE E PIU' TARDE,NELL'OMBRA PIU' MESTA, PIU' GRAVE, PIU' BUONA O FRATELLO!...." G.Pascoli

martedì 17 giugno 2025

Premio Lertterario Città di Verona


                       I diritti della persona e l'esercizio delle virtù in Hannah Arendt    



La mia tesi del Master in Bioetica e Sessuologia,  presso la Scuola Superiore di Specializzazione-Messina, unita all'Università Pontificia Salesiana di Roma, discussa nell'aAno Accademico 2008-2009 ha ottenuto il primo posto nella classifica Saggisti del Premio Letterario Città di Verona " Il nostro canto libero ", svoltosi il 17 Novembre 2024, pubblicata  della Casa Editrice ZERO3.
La prima presentazione ad opera della Società Dante Alighieri Comitato di Catanzato il 17 Giugno 2025.

                                                                                     


      





 

domenica 15 giugno 2025

Abissi siderali

  


Dove regna il frastuono più alta è la parola
che si veste di cielo e col pennello 
colora questo infinito azzurro che circonda
oasi gonfie di mistero dove l’acqua
affonda, un pozzo mai sazio
che non disseta, profonda la sete
che morde i tuoi fianchi già stanchi
dove silenzio e mare si confonde
in un abisso siderale e t’avviluppa.
Salir non puoi sen non hai un gradino,
la scala s’è consunta, rosa dal tempo
che ostinato passa, brucia i minuti                                     
dentro l’ossa son rimaste stanche
nutili braccia senza più forze,
segnano il cammino piedi che persuadi
ad avanzare ancora nel flusso
che la mente inesorabile confonde
ti trascina, non hai più vigore
e nell’abisso ove sprofondi
il tempo taciturno scorre
silenzia ogni inutile parola.

 Sellia Marina, 9 Settembre 2024

A mio figlio Corrado colpito da una forma rara di  SLA  

Melicucco-25 Maggio 2025-I^ classificata Fenix Academy. 

venerdì 13 giugno 2025

Ogni ago caduto



Aghi di pino spezzati

cadono al gelo che lascia contusi

la pioggia che candida scende

si scioglie, preghiere mancate all’altare

non giungi le mani e il Signore

già stanco una croce ti volge

un monte che non puoi salire

un terreno senza più spoglie

Serbati all’ombra del pino

ogni ago caduto, seccato, spezzato

per bere la neve ti offre frescura

ma tazze o bicchieri distanti ti stanno.

 Le dita ormai stanche ricercano un filo

sottile d’acciaio che suono ti fanno

la mente si volge in un luogo tranquillo

ove posi e ricami di sogni ogni tasto

del tuo pianoforte.

 Sellia Marina, 16 Marzo 2025

A mio figlio Corrado