CUORE NASCOSTO: CANTA IL MARE

lunedì 29 febbraio 2016

CANTA IL MARE

Canta il mare la sua ninna nanna.

Carezza la sua spuma una sirena

che da uno scoglio canta melodiosa

incanta la sua voce il marinaio

i riccioli scompiglia sulla fronte

canta il mare dentro la conchiglia

e te la dona…tu portala a casa.

Se porgi l’orecchio ancora un poco

il murmure ne udrai, anche se fioco

del mare che aggrappato alla sua riva

canta mentre dondola la luna.

Sellia Marina, 17 Gennaio, 2013

11 commenti:

Anonimo18 gennaio 2013 alle ore 17:29
La voce del mare e un canto melodioso una musica sognante,un navigare lontano oltre lo sguardo, complimenti Caterina,ciao stammi bene. Carlo Romano
RispondiElimina
Risposte
Caterina Tagliani18 gennaio 2013 alle ore 17:44
Grazie per la tua visita caro Carlo..si il mare anche quando ....urla...sotto la mia finestra...sempre m'incanta....
RispondiElimina
Risposte
VilmasCreativeArt18 gennaio 2013 alle ore 18:54
la voce del mare ti sa capire, ti sa ascoltare... e mai fa domande.
Molto bella la tua poesia.
RispondiElimina
Risposte
Anonimo21 gennaio 2013 alle ore 08:15
Buona giornata Caterina
Con questa tua bella poesia, anch'io mi sono sentita cullata dal mare.
Cordialmente,
Isabella Broggini

RispondiElimina
Risposte
Caterina Tagliani21 gennaio 2013 alle ore 10:28
Mi fa molto piacere cara Isabella che il mio mare ti abbia cullata..torna..le mie onde sempre ti culleranno...Grazie per la tua visita e per il tuo commento
RispondiElimina
Risposte
Anonimo8 luglio 2014 alle ore 11:54
Questa è una delle tue poesie che preferisco - le prime tre strofe sono un merletto di significato e par di essere all'interno della scena di un quadro. Dell'ultima s'apprezza il suggerimento. Splendida dall'inizio alla fine! (Raggioluminoso)
RispondiElimina
Risposte
Alice Gregorini28 ottobre 2014 alle ore 08:47
Dipingi la vita, la natura nei suoi aspetti più dolci, sereni, rilassanti: il mare visto da te è un caro amico... sono così lontane le tempeste, le burrasche, i naufragi... che certo dovessero venire, poi finirebbero... e la natura tornerebbe benigna. La tua visione della vita è davvero un inno alla creazione e rispecchia una grande fede! Brava!!!
RispondiElimina
Risposte
Katia28 ottobre 2014 alle ore 15:06
Cara Alice, grazie come sempre per le tue visite e per i tuoi apprezzamenti gentili, è vero in questa poesia ho voluto cantare..alla vita..ma non dimentico le tragedie del mare, la cronaca ne è piena e anche a queste ho dedicato tante poesie…..Un abbraccio di cuore
RispondiElimina
Risposte
gisella18 settembre 2015 alle ore 08:42
veramente bella!!! complimenti
RispondiElimina
Risposte

Aggiungi commento

Se la mia poesia ti piace, commentala, se non ti piace…ignorala

Iscriviti a: Commenti sul post (Atom)

UNA LAMPADA ACCESA-Repertorio di Arte e Poesia-Accademia dei Bronzi-2016

Una lampada accesa perché sia luce al tuo cammino, speranza che ti guidi lungo un viaggio faticoso che non t’ha visto ancora vittorioso. Una lampada accesa nella sera per te viandante, pellegrino ignoto che vaghi ramingo tra il fragor d’un mondo, muto al cuore perso in fugaci gioie che rincorre. Non sente l’acqua che il deserto inonda, nasconde l’oasi affacciata ai bordi di una duna vagabonda. Una lampada accesa perché sia il mio augurio a te, una scia lungo la via che ti precede, ti segue al limitar dell’ombra che t’avvolge nel suo manto, ed io ti sono accanto. Sellia Marina, 7 Gennaio 2016 Repertorio d’ Arte e Poesia- Ursini Edizioni

"NON TURBARE L'ORA"

"Eternamente", I Edizione Premio Merini-18/12/2010- Soverato

Vieni,ti porterò lungo
il viale degli oleandri,
Ti racconterò,
com’é dolce nel silenzio del meriggio
rimembrare il tempo trascorso
e com’é amaro a volte,
ricucire le ferite ancora aperte.
Vieni,
saprai, assaporando questa quiete,
com’é lieve il perdono,
sentirai dalle mie mani
il profumo che ci aleggia intorno.
Vieni,
il sole ancora non è tramontato,
v’è quiete nell’aria, pace dentro il cuore,
ti dirò, mentre lente passano quest’ore,
che siam felici noi, insieme,
che parliamo di te,che siam serene.
Vieni,
ti porterò nel rosaio, rivedrai il bianco gelsomino
ti leggerò qualche strofa, son brava sai?
e se sei stanco poseremo sotto il pergolato,
ci darà respiro, sorrideremo
e il tuo lillà stormirà, sarà felice
di saperci eternamente ancora insieme.

Sellia Marina 29 Maggio 2011

DESOLAZIONE

D'improvviso la casa fu vuota! Senza più cene al desco Senza il sorriso delle labbra rosse. Tra i pianti s'allontana la chimera E all'amo suo trascina tutti i tuoi sogni! Pesci lasciati all'amo, Funghi lasciati ai boschi E l'odoroso origano nei campi E asparagi selvaggi, incolti. S'allontana la chimera silenziosa Come il tuo passo che lieve s'insinuava Tra il fruscio delle pagine aperte, Tra le risate che morivano All'accennare di un tuo sorriso. Non più monete antiche e tintinnanti Nè ruderi impervi a tutti Men ch'ai tuoi occhi inquisitori, Non più monete antiche nè rumori! E un'alba nera sorse all'improvviso Con te dentro la casa Memore d'ogni tuo sguardo D'ogni tuo silenzio, d'ogni tuo sospiro.

AMAMI ANCORA-MADRE SENZA PECCATO

Vorrei che tu mi amassi come allora, sopra quel prato rosso di trifoglio, su quel tappeto di bianche margherite isolati dal mondo circostante, ascoltando solo il tuo e il mio respiro ansante. Sopra di noi sovrasta un cielo azzurro ma noi siam soli, solo battiti d’ali in risposta ad ogni fremito, ad ogni palpito del cuore. Occhi socchiusi, membra appagate e stanche, ma le mani ancor si cercano, si stringono per sentir il mio al tuo corpo accanto. Vorrei m’amassi ancora come allora stesi fra pini, querce e i fiori dell’acacia, sopra foglie ed aghi essiccati che si spezzano ogni volta che mi baci. Sellia Marina 30 Aprile 2010

"Europa" 2012, Circolo Culturale Mario Luzi

Fu un sogno a lungo condiviso Da patrioti, storici, poeti, illuminati scienziati, Or ha tregua poiché infine s’è avverato Quanto per lungo tempo sospirato. E dall’Oceano amico che lambisce Molte di quelle terre appena nate Sotto un comune simbolo di pace, Fino ai Balcani giunge in un abbraccio Il grido d’esultanza delle genti. Non più muri o monti invalicabili, Non più frontiere, fili spinati o limiti, Ognun che ne fa parte, noi siam liberi Può dir, guardando sventolare la bandiera, Azzurra, come il cielo quando è sera. Di stelle piena ed altre aggiungerà, l’Europa, Allor che ogni barriera alfin cadrà. Sellia Marina 29 Gennaio 2011

"SIGNOR D'ANTICO STAMPO" Dedicata al Prof. Antonio Benefico

Sei partito così all'improvviso che il tempo per saluti non c’è stato, amico, hai lasciato dietro te un grande vuoto non rivedrò il sorriso, che sempre regalavi a chi la mano tendeva, lo sguardo tuo sincero sopra il viso, scrutar pensoso sopra testi ingialliti, ricercati, con gran cura custoditi, un numero sul dorso per trovarli per rendere più facile ricerca, inventariati, catalogati, lasciati alla memoria di chi cerca come tu hai fatto, le impronte della storia. Eredità di affetto e conoscenza hai lasciato, meraviglia chiusa in un forziere se l’apro, ancor riversi il tuo sapere. Ora amico, signor d’antico stampo t’affido entro una scatola leggera perché non gravi lungo il tuo cammino anche il dolore mio, portalo al Signore Lui saprà farne come suole, quel che vuole. Sellia Marina, 28 Settembre 2014

AL TERMINE DELL'UNIVERSO

AL TERMINE DELL’UNIVERSO Ai piedi dell’arcobaleno, il cielo s’inchina. Sgombro di nuvole e terso come cristallo, riflette la terra che immensa s’estende dal colle che sale sul monte e discende irrorata di luce, appena velata da lampade accese sospese nel vento che spira e discioglie ogni neve. Non s’ode il rumore dei passi che lenti trascini ogni giorno tra aghi di pino, castagni, o forse son faggi che tagli e alle spalle tue gravano ancora portandole al fuoco che accendi ogni sera. Ai piedi dell’arcobaleno è il Termine dell’Universo... E il cielo s’inchina! Sellia Marina, 14 Novembre 2011