G.Pascoli

" ...IO SONO LA LAMPADA CH'ARDE SOAVE! NELL'ORE PIU' SOLE E PIU' TARDE,NELL'OMBRA PIU' MESTA, PIU' GRAVE, PIU' BUONA O FRATELLO!...." G.Pascoli

venerdì 28 febbraio 2025

PRECE


Il mio tempo non è mai stato tempo perso…

É nella sera, quando lenta scende
che a Te rivolgo l’ultimo pensiero 
perché perdoni ogni mia mancanza
mi tieni sul Tuo cuor, non m’abbandoni.

 Fra le Tue mani tieni stretto il cuore, 

quello dei bimbi, quello dei miei cari,

il mio e quello degli amici.

 Le mani mie son deboli oramai

non si giungon nemmeno per pregare

e nella mente greve di ricordi

qualche Ave biascico, lo sai.

 Non far caso se qualche Gloria salto        

son sempre più i  Requiem che ripeto,

quelli sai? Non li scordo mai.

 Sellia Marina, 26 Marzo 2017

 Da "Kate delle orchidee"

8 Aprile 2022-Botricello-II Cl. Aexequo,  X Edizione Premio Merini Accademia dei Bronzi

 Con fragilità creaturale inginocchiata al cospetto della divina onnipotenza, la poetessa costruisce un mosaico di emozioni e pensieri di rara intensità. La preghiera diventa ristoro della stanchezza della vita; ma anche un ritrovarsi con sé stessa per soddisfare il bisogno di silenzio e contemplare l’Amor Dei profuso nella molteplicità dei cuori.Poesia di spiccata bellezza, disvela l’incanto di una dignità lontana da artificiali consolazioni. (Dott. Mario D. Cosco, componente di Giuria.


martedì 25 febbraio 2025

Balsamo per me ...La disabilità non è un optional...




Balsamo per me

La disabilità non è un optional

Averti accanto anche solo un’ora

quando il sole indora, cara,

non ha l’eguale vivere l’istante

condividere con te ogni momento

 

che lento passa se non sei vicina…

Lento il mio passo dove mi trascino

i giorni che fatico a chiuder sereno

senza il tuo sguardo che m’avvolge

 

e cura ogni ferita che ancora dura.,

così la strada quella sera

nido d’amanti e d’alberi odorosi

diventò d’un tratto serpe che respira

 

lanciò il mio corpo oltre la scogliera

dove macigni aguzzi hanno trafitto

ogni lembo di me, sgorgò copioso il sangue

né si chiuse ed ora sono qui ad aspettare

 

quello che la mia donna mi sa dare,

carezze che asciugano ferite

baci ad ogni fascia che lei posa,

balsamo ha lei per me, a iosa.

 

Sellia Marina, 18 Gennaio 2021

Menzione di Merito da " L' Isola Felice". Concorso "La diversità come ricchezza"--Toscolano Maderno

lunedì 24 febbraio 2025

SENZA TERRA

Come Asvero

Calpesta terra il cadenzato passo
ed ogni sasso rotola e sbadiglia
fra pietre di torrente e una conchiglia.

Ogni monte fu amico, ogni morena
scivolò più a valle, sospesa nell’attesa
ove posare più sicuro il passo.

Ogni duna a me parve collina,
vicina al cielo, lembo degli eroi,
ogni granel di sabbia mi fu patria

sparsa di rovi e petali ogni calle,
deserta di viandanti ma ogni via
ancor non era mai la terra mia.

Ogni abisso del mare navigai
ascosi mostri fermi come il tempo
che non cancella mai i tuoi ricordi,
nella clessidra  non ti ritrovai…

vagai a lungo ma senza terra restai.

Sellia Marina, 16 Luglio 2017
Rassegna D'Arte e Letteratura- Omaggio alla Città Storica di Cortona
1° Premio Poesia

"Un'avanzata silenziosa che fa rotolare i sassi che, per nulla attenti a quanto capita loro intorno, sono presi persino dalla noia e sbadigliano, non capendo minimamente quanto quel "cadenzato passo" porti con sé dolore segnando un percorso che segue i corsi dei fiumi fino a sfocare al mare. Bella l'immagine della duna che si trasforma in collina, ma non tanto per l'impotenza di attraversarla, piuttosto per raggiungere una beatitudine agognata. Efficace lo smarrimento descritto nel deserto rappresentato dalle vie vuote. Molto dolorosa la chiusa, quasi senza ipotesi di "salvezza" dell'animo che resterà senza l'agognata terra. Componimento molto piaciuto, anche per le scelte lessicali-sintattiche. " Dott. Francesca Costa

sabato 22 febbraio 2025

SOLO FILO SPINATO


Dentro i vagoni è sempre notte fonda
poche fessure fan passare l’aria
gravida di dolore e di sudore.

Pigiati come bestie mamme e bimbi
anziani e baldi giovani, occhi bassi
pensano al futuro ma non han domani.

Non ferma il treno che a un binario morto
divisi dalle madri sono i figli
spogliati d’ogni avere e poi marchiati
come bestie al macello li han portati.

Nell’aria un fumo acre si diffonde
da un camino acceso giorno e notte
“dov’è mio padre, il figlio…Dio mi senti?”
ma intorno filo spinato si distende

lungo un campo sterminato e non risponde.

Sellia Marina, 24 Gennaio 2014
(Per la giornata della Memoria)


domenica 16 febbraio 2025

Lasciami piangere





                                           
" Ciò che Caino non sa "
Premio Micxhelangelo Buonarroti, 7 Febbraio 2025- Menzione D'Onore con Encomio Solenne

lunedì 10 febbraio 2025

Prendimi fra le braccia




Prendimi fra le braccia e stringimi
e sulla pelle le tue mani sfiorino
leggere come piuma mentre vola

trasportata dal vento sopra l'erba
mai stanca di vagare poi si posa
lieve come petalo su una rosa.

Prendimi fra le braccia e stringimi
e le tue labbra, chicchi di granato
a poco a poco coprire tutto il viso

fino a che non sei stanco o non sei sazio
del succo che ti scioglie, che mi scioglie
Amore, solo al tuo abbraccio.

Sellia Marina, 13 Ottobre 2013 

E SI NOMA...AMORE


Non v’è parola forse più abusata,
una parola dolce, bistrattata,
detta e ridetta, a volte sussurrata,
trita, ritrita, qualche volta urlata.

Quando serve, allora è pronunciata
se non la dici basterà pensarla,
scritta, letta, balbettata,
singolare, plurale, universale

ripetuta in molte forme e tante lingue,
quando è sincera fa tremare il cuore,
ha un suono breve, magico
quella parola che si noma...amore.

Sellia Marina, 23 Giugno 2012

venerdì 7 febbraio 2025

PACE AI TUOI GINOCCHI

Sulle ginocchia madre
appoggerò il mio capo,
sentirò la tua mano                                                              

sfiorare i miei capelli
pettinarli con le dita
e sciogliere con loro

anche il nodo della gola.
Ascolterò la tua voce                                                            
che una nenia mi canta

piano, con voce lenta
che quasi mi addormenta.
Che pace ai tuoi ginocchi!

Ascoltare e non sentire
ma è stato solo un sogno…
vorrei, e non puoi tornare 

Sellia Marina, 2 Gennaio 2012

Premiata con Attestato di Merito e inserita nel Calendario d'Arte e Poesia  2017 dell'Accademia dei Bronzi- Motivazione della Commissione:
Io ti scrivo madre, perché tu mi possa ascoltare...questo è il messaggio intenso, straordinario che la poetessa vuole dedicare alla propria mamma. "Pace ai tuoi ginocchi" è una poesia d'amore, un amore grande che lega in modo indissolubile, che non si scioglie. L'immagine di una bimba che appoggia il capo sulle ginocchia della mamma, è bellezza ed emozione che non si dimentica, è gentilezza dei modi in un tempo che affretta i gesti, che non permette di soffermarsi...Ascoltare la voce è come una ninna nanna che concilia il sonno di una bimba...Non si scorda la voce di una madre, si può solo pensare che "lei" sia ancora lì a guardare quel capo chino, nel silenzio di un giorno passato, nel desiderio che strazia perché il ritorno non può avvenire. (Dott. Maria Concetta Giorgi )


Rivista Santa Maria del Bosco: Aggiungo che le immagini, esplicitate nei versi dell'amica Caterina, hanno una loro precisa identità, un'asciuttezza espressiva come uscito dallo scrigno del cuore, per mostrare una capacità d'amare viva, gioiosa, partecipativa. E' poesia-amore!. L'amore, nella sua essenza più vitale e più pura è il filo conduttore tra l'ieri e l'oggi in un sogno che non può e non deve svanire. La madre è amore.
(Prof.Mimmo Stirparo)



mercoledì 5 febbraio 2025

Come Nassirya


Silenzio quando cessano gli spari,
cingoli sulla sabbia con le ruote
lancian granelli, graffiano la gola,
arsura, non di sete ma  di paura.

Come serpi han strisciato fra le dune
sole cocente, veleno di scorpione,
Shamal spira  e  tempesta crea
mura di sabbia ove non vedi niente

nei silenti deserti dell’Oriente.

Lingue di fuoco sprigionano faville
cadon le  teste,  non sono dei potenti,
è sangue di vittime innocenti,
come a Parigi, Dacca, Nassiyria.

Quante promesse sterili, bugiarde
restan sepolte qui, come memorie
che l’uomo crede perenni ma volan via
travolte  son dall’odio e da follia.

Sellia Marina, 6 Luglio 2016
( " Kate delle orchidee...)

martedì 4 febbraio 2025

CADE


                                                
Cade
questa pioggia sottile sul selciato,                                                             
con un ritmo
or grave or lento sul prato.                                               
Cade,                                                     
sui petali delle rose,                             
sulle foglie dei tigli,
sul platano ombroso
precossa da un lampo
e  da un tuono.
Cade,
con gocce insistenti come pietre
lanciate nell’acqua
e s’allargano cerchi più ampi
ove piccola onda s’infrange.
E non sai
s’è la pioggia che cade
o  lacrime
che scivolan  piano alle labbra.
E sorridi a quel dolce sapore...
S’annuncia già il sole!                                                          

Varese, 14 Giugno 2010
(  Da "Giacinti" Pubblicata in "I Poeti Contemporanei" N.127)