lunedì 6 novembre 2017

A TE CHE PASSI


Lapidi informi stese in verdi prati
non nomi sul marmo, il tempo cancellato
ha molte date, sembrano tarlate…

Il sole inonda qualche tomba all’ombra,
il temporale quando infuria
odor di morte ancor effonde da lapidi divelte.

Appassito è l’alloro e sui cipressi
non vi son che nidi vuoti d’uccelli,
solo ratti  che fuggono al fragore
di tozzi bicchieri senza fiori.

Vi son croci amorfe ma in qualche effige
par che ancora balugini un sorriso
al cielo forse volto o a te che passi
sopra il terreno incolto dove speranza

divina ancora alberga, stesa fra il cielo e l’erba.

Sellia Marina, 17 Agosto 2017
"Dal Tirreno allo Ionio"

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